martedì 7 dicembre 2010

Luciana Litizzetto

A casa mia, la domenica sera, è molto difficile che si manchi l'appuntamento con Luciana Litizzetto, alla fine di "Che tempo che fa". Bisogna proprio che giochi l'Inter, e anche allora quei dieci minuti magari giro e mi guardo la comica piemontese.
Domenica l'ho vista, e sapevo già, alla fine del pezzo, che qualcuno si sarebbe incazzato di brutto.
E infatti così è stato, ma le voci sono abbastanza divise, anche nel centrodestra.
Cosa ha detto la Litizzetto di clamoroso?
Praticamente che è uno scandalo che la Camera dei Deputati chiuda fino al 14 dicembre, data nella quale sarà votata la sfiducia al Governo Berlusconi.
Con il suo consueto modo di fare piuttosto irruento, la torinese invita i politici ad altre attività. Come ad esempio Cicchitto, Stracquadanio e Bondi, a pulire i cessi del Cottolengo, o D'Alema, invitato a vangare la terra, o Casini, chiamato ad indossare pantaloni di pelle, fare la lap dance per trovare soldi per la Sla.
Dopo altre battute, ha invitato tutti i politici "ad andare all'inferno a spegnere le fiamme col culo".
Non potevano mancare le reazioni.
E non poteva mancare "Libero", con il suo direttore Belpietro, che ha attaccato la comica, accusata di "avere esagerato".
Ma i suoi lettori in parte hanno tradito, schierandosi clamorosamente dalla parte della Litizzetto.
Risplende di luce propria invece la lettera aperta mandatale dal Senatore Andrea Fluttero (Pdl), nella quale il politico dichiara che le affermazioni della comica "sono un misto di volgarità e qualunquismo che non aiutano il nostro Paese ed i cittadini  a crescere in partecipazione democratica ed in capacità di  valutazione e giudizio sulla politica, unico strumento per fare scelte consapevoli e mature in grado di valutare sia le proposte politiche che la qualità del lavoro dei singoli".
Sarà.
A me sembra che chiudere la Camera dei Deputati per paura di essere sconfitti da una minoranza sia un atto assolutamente antidemocratico. A me sembra poi che se un Senatore trova il tempo di scrivere una lettera aperta ad una comica, vuol dire che ha poco da fare. A me sembra infine, che siamo ad un punto di non ritorno. La distanza fra il mondo immaginario dei politici e la realtà è talmente grande che ormai non so se si potrà mai colmare.
Per questo ormai è urgente e inderogabile pensionare questi imbecilli, e tornare ad essere una democrazia compiuta.

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