venerdì 30 dicembre 2011

2011 addio

E' passato un anno. 
Non cominciamo a dire che è volato, che un attimo fa eravamo qui a salutare il 2010, tutti questi luoghi comuni. Lasciamo perdere, dai.
Diciamo solo che il 2011 se ne va, e per molti versi, non ci mancherà.
A dir la verità, personalmente, l'anno non è andato male:

Il lavoro pare stabile, anche se la guardia è sempre molto alta, anche se non sembra. Trovarsi bene sul posto di lavoro, dove si passano minimo 8 ore delle 24 che compongono la giornata, non è male, tenendo conto che delle rimanenti 16 molto vengono utilizzate per dormire... A me accade, e questo è sicuramente importante.
Le reminiscenze del passato continuano a farsi vive, anche se la "persona informata sui fatti" non si è più rimessa in moto verso Milano: probabilmente le mie conoscenze sulle vicende vissute sono bastate. Prima o poi scriverò su quanto mi è accaduto, quando sarò sicuro che potrò farlo senza influire su processi e indagini in corso. Sono passato attraverso vicende che hanno occupato titoli di giornali e articoli e blog infuocati. Vedo altre vicende simili che vengono avanti, con clamore. Vorrei contribuire, raccontando i personaggi che ho incontrato, positivi (pochi) e negativi (purtroppo tanti).

La famiglia ha avuto un nuovo ingresso, un nuovo gatto. L'abbiamo chiamato Cigolino, perchè è un continuo miagolettare: deve dire la sua su qualsiasi cosa. L'ho trovato io, al ritorno da una trasferta arbitrale, una semifinale scudetto sospesa per pioggia, a Bollate. Arrivo a Parma, domenica verso ora di pranzo, strade deserte. Sul viale che porta alla tangenziale, vedo un minuscolo gattino in mezzo alla strada: non c'era nessuno, la mia era l'unica auto. Mi fermo, lentamente, sperando che si spaventi e scappi. Lui, si siede e mi guarda, incuriosito. Apro la portiera, sicuro di vederlo scappare, e lui salta su. Mi miagola, anzi, cigola, e comincia a fare le fusa. Beh, se voleva "comprarmi", c'è riuscito in pieno. Portato a casa e rimesso in sesto, adesso scorrazza ovunque, sano e felice.

Allargando l'orizzonte, cosa sta succedendo all'Italia?
Semplice. Si è liberata di una sciagura, ossia il peggior Governo del Dopoguerra, quello di Mister B. Ora, bisogna pagarne il prezzo. Perchè deve essere chiaro a tutti che i sacrifici che solo formalmente sono imposti dal Governo Monti, in realtà sono il prezzo da pagare per quella sciagura assoluta che è stato il Governo della destra italiana populista e ignorante.
Questo non vuol dire che "tutti" quelli che hanno votato B. sono populisti e ignoranti: il Governo da lui presieduto è stato tale. Un Governo che ha negato la crisi per anni, badando bene a eliminare i vari problemi che si ponevano al Capo, invece di governare.
E' evidente infatti che una crisi del genere non è nata da un giorno all'altro: è anche evidente che non è stata creata dal Governo B, che invece ha la colpa storica di averla volutamente ignorata per sistemare gli affari del Capo. Provate a leggervi i titoli dei giornali degli ultimi 12 mesi: nessun accenno a crisi o a problemi di cassa, solo a togliere le intercettazioni, a sistemare processi, a nascondere puttane e a togliere ostacoli ad evasori e puttanieri.
Da questo punto di vista, il 2011 è positivo, perchè B. ora fa parte del passato. Guai però a darlo per finito: noterete come negli ultimi tempi egli abbia addirittura la faccia di bronzo di fare commenti e far sapere il suo punto di vista, lui e quegli altri sciagurati della Lega: come se non avessero governato per otto degli ultimi dieci anni. La strategia è chiara: rifarsi una verginità, lasciar fare il lavoro sporco a Monti, e sperare che fra un anno gli italiani saranno talmente scemi da rivotarli.  Ci riusciranno?

Anche a Parma in primavera si voterà. Si prospetta un ventaglio di candidati da vomitare. Tutti, ad esempio, schierati compatti per l'inceneritore, tutti compatti a proteggere la Casta, che ha portato anche la nostra città nel baratro. Io spero che non vinca Bernazzoli, candidato del PD, che ha fatto scempio in Provincia, apertamente schierato per il forno, e simbolo di un Centrosinistra che a Parma è come e peggio della destra. Ci vorrebbe un Pisapia del sasso, ma all'orizzonte non se ne vedono. La speranza è che in Consiglio Comunale siedano almeno tanti Consiglieri del 5 Stelle, per tenere d'occhio e denunciare le manovre bipartisan che sicuramente cercheranno di far passare sopra la nostra testa.
Fa specie che anche una brava persona, e posso dirlo perchè lo conosco personalmente, come Roberto Ghiretti, si sia affrettato a santificare nientepopodimeno che Ubaldi, ossia la causa principale del dissesto finanziario del Comune. Non ci siamo, Ghiro....

Vedremo cosa ci porterà in dote il 2012.
Il 2011 ci lascia la crisi, il post Fukushima, lo spread, lo scandalo scommesse, il vuoto lasciato da Steve Jobs, la motoGp senza Simoncelli, il giornalismo senza Giorgio Bocca.
Per contro, il 2012 comincerà con un governo serio senza nani e ballerine, con un mondo senza Mubarak (e le sue nipoti), Gheddafi, Kim Jong Il e Osama Bin Laden, ma ancora con squilibri spaventosi e una rincorsa dissennata verso lo sfruttamento totale del pianeta; con una maggiore consapevolezza dei problemi, viste la crescita dei movimenti dal basso degli Indignados in tutto il mondo, ma anche con la certezza che la strada da fare è ancora tanta.

Certo che, se hanno ragione i Maya, non abbiamo poi tutto questo tempo...

Auguri a tutti. ;-)








lunedì 26 dicembre 2011

A volte è meglio tacere....

....e rischiare di passare per stupidi, piuttosto che parlare, e togliere ogni dubbio...

Stanno succedendo tante cose, in Italia e nel mondo, ma non mi va tanto di parlarne, e non capivo bene il perchè.
Poi, dopo anni, ho risentito questa canzone, e ho capito.
Gustatevela, e sotto leggete il testo.

Buon Natale.

Depeche Mode - Enjoy The Silence di eatthemich

Parole come violenza 
Rompono il silenzio 
Arrivano schiantandosi 
Nel mio piccolo mondo 
Sono dolorose per me 
Mi penetrano direttamente 
Non puoi capire 
Ragazzina 

Tutto ciò che ho sempre voluto 
Tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno 
È qui nelle mie braccia 
Le parole sono davvero superflue 
Possono solo fare male 

Le promesse sono fatte 
Per essere spezzate 
Le emozioni sono intense 
La parola è banale 
I piaceri rimangono 
Così fa la paura 
La parola è insignificante 
E obliabile 

Tutto ciò che ho sempre voluto 
Tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno 
È qui nelle mie braccia 
Le parole sono davvero superflue 
Possono solo fare male. 

domenica 13 novembre 2011

Fine della pubblicità

Alla fine, si è dimesso.
Confesso che non pensavo lo facesse. D'altra parte, 17 anni di palle mi hanno un poco condizionato, e pensavo che tirasse fuori dal cilindro un altro Scilipoti, o un'altra Olgettina.
Invece, no. Si è dimesso. Chi pensa che sia finita però, si sbaglia di grosso. Adesso ci sono le macerie da spostare e da rimettere a posto. E quello dobbiamo farlo noi.
Volenti o nolenti, facciamo parte di un'Europa che ha tantissimi problemi, e tante diseguaglianze, ma che è la nostra unica possibilità. E da qui dobbiamo ripartire.
Lasciamo perdere i "ve l'avevo detto", o i "io non l'ho mai votato", che adesso salteranno fuori e che ammorberanno l'aria, io mi preoccupo delle manovre sott'acqua.
Ci sono però segnali da cogliere.
Prima di tutto, vedremo chi saranno i ministri del Governo Monti. Soprattutto due, quello della Giustizia, e quello allo Sviluppo Economico, che sovrintende alle Telecomunicazioni. Il perchè, credo sia evidente.
Per 17 anni si è fatto i cazzi suoi, e per quei pochi anni che c'è stato qualcun altro, questo si è piegato ai cazzi suoi. Dal pedigree di chi siederà su quelle due poltrone, si capirà se è finita davvero, o no.
Perchè qui c'è sicuramente da ricostruire l'Italia, ma anche fare in modo che MAI PIU' nessuno si metta in mente di "scendere in campo" e di "pensarci lui", perchè andremmo incontro ad un altro disastro, stavolta definitivo.
Si riparte dalla democrazia, e dalle regole. E le regole devono essere eque.
Quindi:

1) Sacrifici tutti, in base alla propria capacità reddituale e patrimoniale. Si cominci da chi fino ad ora ha dato meno, e i politici e la classe politica deve essere la prima della lista.
2) Riforma istituzionale, via metà dei deputati e senatori, via i privilegi, tetto alle legislature (due, sono dieci anni, poi si torna a lavorare).
3) Riforma elettorale, che la scelta torni ai cittadini.
4) Legge Antitrust, in modo da far finire i domini mediatici che inculcano alla gente ogni sorta di cagate. Pluralità di informazione, e la Rai torni ad essere veramente servizio pubblico.
5) Via i finanziamenti ai partiti (vedi punto 1) e anche via ai finanziamenti ai giornali. Fare un giornale è una attività imprenditoriale, se non vendi vuol dire che non sei capace, chiudi. Se un panettiere fa il pane balordo, chiude, mica gli danno i finanziamenti pubblici.

Pochi punti, ma chiari, e con la volontà, in un anno si fa tutto, poi si va a votare, nella speranza che nella maggioranza degli italiani il cervello resti acceso, e non si spenga di nuovo.

giovedì 3 novembre 2011

L'addio di Tony La Russa

Tony La Russa, manager campione del mondo in carica con i St. Louis Cardinals, ha annunciato il suo ritiro, subito dopo il trionfo contro i Rangers.
La Russa ha vinto le World Series sia come manager di una squadra di American League (Oakland Athletics nel 1989) che come manager di National League (Cardinals nel 2006 e pochi giorni fa) ed è il terzo manager di tutti i tempi come vittorie ottenute, ben 2.728 in 33 anni.
Ho conosciuto, sia pur per pochi minuti, Tony La Russa nel 1989, quando dopo aver trionfato con gli A's nella Bay Series contro San Francisco, venne a Parma a tenere un clinic di qualche giorno.
Avevo appena cominciato ad allenare, ero ancora nella mia prima vita nel softball, eppure mi ricordo ancora certe cose che La Russa disse a Parma,  quell'inverno di 22 anni fa.

a) Preferisco un interbase che prenda tutto, ma proprio tutto da due metri e mezzo alla sua sinistra a due metri e mezzo alla sua destra, senza neanche una presa in tuffo.
b) Nelle World Series nel 89 ogni volta che andava in battuta Kevin Mitchell, avevo una paura fottuta.
c) Quando chiamate la strategia di una partita, la prima cosa che vi viene in mente, è quella giusta.
d) Canseco è un animale.
e) La National League la considero una Lega Minore.

Ogni speculazione sul punto e) è giusto farla, visto che dal 1996 fino ad oggi è stato manager dei Cardinals, proprio in National League, ma quella frase la disse, giuro!

Con l'amico Schiroli, qualche mese dopo quel clinic, andammo negli USA, e una partita degli Athletics Campioni in carica non poteva sfuggire, e così ci presentammo al Coliseum, ovviamente con un anticipo mostruoso, per una partita di agosto contro Cleveland.
Entrammo nello stadio proprio sopra al dugout degli A's, e La Russa stava parlando con alcuni addetti, appena dietro la panchina. Alzò gli occhi, e ci vide, lo stadio era ancora praticamente deserto.
Alzò la mano, e ci salutò. Non so dirvi se si ricordava di quei due rompiballe che gli fecero sette milioni di domande, o se salutava tutti a quel modo. Mi piace ricordare che forse si ricordò di noi.

La Russa entrerà di diritto nella Hall of Fame di Cooperstown, come uno dei manager più vincenti della storia del Vecchio Gioco. E' già entrato nella mia, come uno dei miei personaggi preferiti.

Good luck, Tony.

sabato 29 ottobre 2011

Spirit of St. Louis

I St. Louis Cardinals sono Campioni del Mondo.
Certo, a fine agosto, quando erano 10 partite e mezza dietro i Braves nella classifica della Wild Card della National League, in pochi ci avrebbero scommesso.
Ma anche per tre volte durante gara 6 ad uno strike dalla sconfitta, in pochi ci avrebbero creduto. Loro invece hanno continuato a combattere, e alla fine hanno vinto.
In agosto, la gente diceva, Atlanta ha qualcosa in più dei Cardinals, arriveranno in fondo. Poi, nei playoff, si diceva i Phillies sono imbattibili, il posto nelle World Series sarà sicuramente loro. Poi, nella finale di Lega, ok hanno battuto Philadelphia, ma adesso contro i Brewers non ci sarà nulla da fare. Poi...in finale, ecco il miracolo è finito, Texas è nettamente più forte, è giusto così.
Davis Freese, MVP
Assolutamente no. I Cardinals hanno tenuto duro, e alla fine hanno vinto, contro tutto e tutti.
Certo, i tifosi di St. Louis hanno in cuore forte, questo sì.

Il titolo di Miglior Giocatore è andato, giustamente, al giovane David Freese, che ha battuto come un fabbro durante tutta la serie, e ha il merito enorme di aver battuto il fuoricampo decisivo all'undicesimo inning di quella incredibile gara 6, simbolo di tutta la serie.
Io però vorrei parlare di Yadier Molina, e della sua famiglia.
E' il più giovane di tre fratelli, Bengie e Jose, e sono gli unici tre fratelli nella storia ad avere vinto le World Series, tutti e tre, e tutti e tre giocando ricevitore!
Bengie Molina era il ricevitore degli Anaheim Angels, che vinsero nel 2002. In quegli Angels giocava anche Jose, riserva del fratello.
Yadier Molina
Jose Molina vinse l'anello appunto nel 2002, come riserva, ma ha un altro incredibile record. E' stato l'ultimo giocatore a battere un fuoricampo nel vecchio Yankee Stadium, quello dove giocarono Babe Ruth, Lou Gehrig e Joe di Maggio, tanto per capirci.
Yadier invece, il bimbo di casa, è al suo secondo anello, tutti e due vinti con i Cardinals, uno poche ore fa, e l'altro nel 2006. Certo c'è da essere orgogliosi, a far parte di quella famiglia: i ragazzini lì nascono già con pettorina e maschera.

In gara 7 ad un certo punto, Texas decide di mandare in base Freese per giocarsi Molina a basi piene. Tutto lo stadio si mette a gridare Yadi Yadi. Molina otterrà una base ball, battendo a casa un punto. Lo rifarà più tardi nella partita, battendo valido con il corridore in seconda. Se Carpenter ha tirato 7 riprese in gara 7, lo deve in gran parte a lui, che dopo un inning iniziale disastroso, ha saputo guidarlo sapientemente, facendolo sopravvivere ad un lineup spaventoso, riducendolo al silenzio.

Bravo quindi Freese, immenso Carpenter, bravo Pujols, ottimo Berkman, ma mi piaceva sottolineare la storia di e dei Molina, una vera dinastia.

Congratulations, Cardinals, 2011 World Champions.

martedì 18 ottobre 2011

World Series!

E così quest'anno il classico di autunno (The Fall Classic) sarà St. Louis contro Texas, Cardinals contro Rangers. Texas torna in finale un anno dopo, per vendicare la sconfitta ricevuta ad autunno 2010 dai Giants di Sn Francisco, mentre i Cardinals mancano dalle WS dal 2006 quando sconfissero i Tigers, vincendo il loro decimo titolo. Texas invece non ha mai vinto le World Series.
Vi dico subito che secondo me i favoriti sono i texani di Nolan Ryan. Perchè?
Perchè secondo me sono superiori sia come lineup che come difesa, ma non in modo dominante. Come lanciatori invece, probabilmente sono meglio i Cardinals, guidati da quel fenomeno di Carpenter, che partirà in gara 1.
Guai a dar per morti i Cardinals di Tony LaRussa, però!
Hanno già commesso questo errore i Braves, che in regular season avevano un tot di partite di vantaggio, già a metà settembre, ma si sono fatti rimontare e beffare sul filo di lana.
Nelle Division Series poi, St. Louis ha affrontato i mega favoriti dei Phillies, e anche qui li hanno infilati alla quinta partita, con quel memorabile duello fra Carpenter e Halladay.
Nelle Championship Series si pensava che non potessero resistere all'incredibile inerzia dei Brewers, ed invece li hanno infilati a domicilio.
Dall'altra parte invece Texas ha dominato la regular season, e battuto senza grossi problemi sia Tampa Bay che Detroit, arrivando al Fall Classic da favoriti.
Sarà una World Series di duelli epici? Probabile.
In panchina, LaRussa contro Washington; in battuta Pujols contro Cruz; in difesa Andrus contro Furcal; come rilievi Feliz contro Motte.

Mi sbilancio. Texas alla sesta partita.
Vedremo. 


sabato 8 ottobre 2011

Playoff 2

Finito il primo round delle Division Series, il baseball USA arriva alle Championship Series, le finali di Lega. Due grosse sorprese: gli Yankees e i Phillies che molti vedevano sicure contendenti alle World Series, sono state eliminate, entrambe alla quinta partita. 
Sono state, in verità, tutte serie molto equilibrate, come per altro era previsto. Solo Texas è passata prima della quinta partita, tutte le altre sono andate a gara 5. Pensate che le due sfide di National League sono finite sì alla quinta, ma addirittura una 3-2 al decimo, e l'altra 1-0!!!
Grande baseball, quindi. Vediamo un po' gli accoppiamenti, e giochiamo con i pronostici.

ALCS: DETROIT TIGERS - TEXAS RANGERS
I Tigers hanno sudato sette camicie per buttare fuori gli Yankees (tra il giubilo di tutti i tifosi dei Red Sox, heheheh), ma hanno salvato il loro lanciatore migliore, Verlander, che quindi potrà partire in gara 1, e presumibilmente farsi tre partite potenziali nella serie di sette.
Texas invece ha chiuso il discorso con Tampa già alla quarta partita, e quindi ha i lanciatori riposati.
Io credo che Texas sia superiore a Detroit, in tutti i fondamentali. Ma Jim Leyland è una vecchia volpe, e scommetto quello che volete che ha pronto qualche scherzetto.
E poi, non è che i Tigers siano scarsi: sul monte Verlander, Scherzer, Fister sono da rispettare, così come Miguel Cabrera, Victor Martinez e Johnny Peralta con il bastone in mano.
Dall'altra parte, Wilson partirà in gara 1. Texas è una squadra molto solida, e ha avuto una stagione ad altissimo livello. E' ovvio che i favori del pronostico vadano a loro.

NLCS: MILWAUKEE BREWERS - ST. LOUIS CARDINALS
Questa è una bellissima serie. Entrambe le squadre escono da serie lunghe, equilibrate e difficilissime, nelle quali hanno eliminato Arizona e Philadelphia.
Entrambe le squadre hanno usato il loro miglior lanciatore in gara 5, e quindi dovranno partire con il loro secondo partente, creando un certo equilibrio, nell'emergenza. Non credo infatti che nè Carpenter nè Gallardo potranno lanciare prima di gara 3.
I Brewers hanno il vantaggio del fattore campo, avendo avuto una miglior media nella regular season, ed il campo a Milwaukee è sicuramente un fattore. Contro Arizona, ben 88.000 invasati hanno fatto il tifo per The Brew Crew. Era dal 1982 che Milwaukee non vinceva una serie di post season: allora erano in American League, e sconfissero i miei Angels... Erano i Brewers di Molitor, Yount, Simmons... Altri tempi.
Ora gli eroi sono Prince Fielder, Ryan Braun e Nyjer Morgan, che ha battuto la valida decisiva al decimo.
Dall'altra parte, Tony LaRussa e i suoi Cardinals, guidati dal possente Pujols, da Berkman e da Holliday, insieme con un immenso Chris Carpenter, che in gara 5 ha rivaleggiato in bravura con Halladay.
Sarà sicuramente una grande serie. Milwaukee ha il vantaggio del campo, da non sottovalutare. 
Occhio però a LaRussa. Qualcosa in serbo l'avrà sicuramente.

Buon divertimento!!!

giovedì 6 ottobre 2011

Steve Jobs (1955 - 2011)

 Questo è il discorso che Steve Jobs fece nel 2005 ai neolaureati di Stanford.

"È per me un onore essere qui con voi, oggi, alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per essere onesto, questa è l’esperienza più vicina ad una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.Lasciai il Reed College dopo il primo semestre, ma continuai a frequentare in maniera ufficiosa per circa 18 mesi prima di abbandonare definitivamente. Perché mollai?

Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non sposata e decise di darmi in adozione. Credeva fortemente che avrei dovuto essere cresciuto da persone laureate e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare alla nascita da un avvocato e da sua moglie. Quando arrivai al mando, però, loro decisero all’ultimo minuto che preferivano una bambina. Così i miei genitori, che erano in lista d’attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte: “C’è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete?”. Loro risposero: “Certamente”. Solo dopo, mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per l’adozione. Accettò di farlo mesi dopo, solo quando i miei genitori promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college.

Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno costoso tanto quanto Stanford e tutti i risparmi dei miei genitori finirono nelle tasse universitarie. Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, a spendere tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando una vita intera. Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi. Era piuttosto spaventoso all’epoca, ma guardandomi indietro è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’attimo stesso in cui abbandonai il college, smisi di seguire i corsi che non mi entusiasmavano e cominciai invece a frequentare quelli che trovavo più interessanti.

Non fu tutto rose e fiori. Non avevo più una camera nel dormitorio ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Riportavo al negozio le bottiglie di Coca Cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare. E tutte le domeniche camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente l’unico buon pasto della settimana all’Hare Krishna. Adoravo tutto questo. E quello che trovai seguendo la mia curiosità e la mia intuizione risultò, solo dopo, essere senza prezzo.

Vi faccio subito un esempio. Il Reed College all’epoca offriva probabilmente la migliore formazione del Paese in calligrafia. In tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con grafie bellissime. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito il corso di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai i caratteri serif e sans serif, la differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, quello che rende eccezionale un’eccezionale stampa tipografica. Era bello, storico, artistico e raffinato in un modo che la scienza non è in grado di offrire e io ne ero completamente affascinato.

Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare un’applicazione pratica nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, tutto quello che avevo imparato mi tornò utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E’ stato il primo computer dotato di una bellissima tipografia. Se non avessi mai lasciato il college e non avessi mai partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto caratteri tipografici differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non avrei mai frequentato quel corso di calligrafia e i personal computer potrebbero non avere quelle stupende capacità tipografiche che ora hanno. Chiaramente, quando ero al college, era impossibile unire i puntini guardando al futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardarmi indietro.

Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi indietro. Dovete aver fiducia che, in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa – il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e ha sempre fatto la differenza nella mia vita.


Io sono stato fortunato: ho trovato molto presto quello che amo fare. Io e Woz fondammo la Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Lavorammo duramente e in 10 anni Apple, da quell’azienda fatta di noi due e un garage, si è trasformata in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L’anno prima realizzavamo la nostra migliore creazione – il Macintosh – e io compivo 30 anni. L’anno seguente fui licenziato. 
Come si fa ad essere licenziati dall’azienda che tu stesso hai creato? Facile: quando Apple divenne più grande, assunsi qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l’azienda insieme a me e per il primo anno le cose andarono molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro cominciarono a divergere e alla fine arrivammo ad uno scontro. Quando questo successe, la commissione dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni, io ero fuori. E in maniera piuttosto plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era perso e io devastato.

Per alcuni mesi non seppi assolutamente che cosa fare. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me – come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Fu talmente un fallimento pubblico che presi anche in considerazione l’ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: amavo ancora quello che avevo fatto. Ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato di un bit questo amore. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo.

Non me ne resi conto allora, ma essere licenziato dalla Apple era stata la miglior cosa che mi potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi fondai un’azienda chiamata NeXT, un’altra azienda chiamata Pixar e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar produsse il primo film d’animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più famoso al mondo. In un significativo susseguirsi di eventi, la Apple comprò NeXT, io ritornai alla Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è ora il cuore dell’attuale rinascita di Apple. E io e Laureen abbiamo una meravigliosa famiglia.

Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina molto amara, ma credo che il paziente ne avesse bisogno. Qualche volta la vita ci colpisce come un mattone in testa. Ma non perdete la fede. Sono convinto che l’unica cosa che mi trattenne dal mollare tutto sia stato l’amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quello che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l’avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre più bello con il passare degli anni. Perciò continuate a cercare finché non lo avrete trovato. Non vi accontentate.


Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: “Se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, sicuramente una volta avrai ragione”. Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni qualvolta la risposta era “no” per troppi giorni di fila, capivo che c’era qualcosa che doveva essere cambiato.
Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai trovato per fare le grandi scelte della mia vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutte le paure di imbarazzi o fallimenti – svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore per non cadere nella trappola di pensare che abbiamo qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.

Circa un anno fa mi fu diagnosticato un cancro. Alle sette e mezzo del mattino feci la scansione che mostrava chiaramente un tumore al pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che avrei avuto si e no 3 mesi di vita. Mi dissero di andare a casa e sistemare le mie faccende (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa che dovevo prepararmi a dire ai miei figli, in pochi mesi, tutto quello che pensavo di avere ancora una vita per dire. Significa che dovevo essere sicuro che tutto fosse organizzato in modo tale che per la mia famiglia fosse il più semplice possibile. Significa che dovevo dire i miei “addii”.

Vissi con il responso di quella diagnosi per tutto il giorno. Quella sera mi fecero una biopsia, in cui ti infilano un endoscopio giù per la gola, attraverso lo stomaco fino all’intestino per inserire un ago nel pancreas e prelevare alcune cellule del tumore. Io ero sotto anestesia, ma mia moglie – che era lì – mi raccontò che quando i medici videro le cellule al microscopio iniziarono a piangere, perché avevano appena scoperto che avevo una forma di cancro molto rara e curabile con un intervento chirurgico. Mi sottoposi all’intervento chirurgico e adesso sto bene.

Quella fu la volta in cui mi avvicinai di più alla morte e spero che, per qualche decennio, sia anche l’ultima. Essendoci passato, posso parlarvi adesso con un po’ più di certezza di quando la morte fosse per me solo un concetto astratto.

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. Ma comunque la morte è la meta che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è come deve essere, perché molto probabilmente la morte è la più grande invenzione della vita. E’ l’agente di cambiamento della vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Ora, il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico, ma è la pura verità.

Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e le vostre intuizioni. In qualche modo loro sanno che cosa volete veramente. Tutto il resto è secondario.

Quando ero ragazzo esisteva una meravigliosa rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, che era una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci mise dentro tutto il suo tocco poetico. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e dell’editoria elettronica, quindi la rivista era interamente creata con macchine da scrivere, forbici e polaroid. Era una specie di Google in versione cartacea, 35 anni prima che Google fosse inventato: era idealistica, traboccante di strumenti chiari e concetti meravigliosi.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell’ultima pagina di questo numero c’era una fotografia di una strada di campagna al mattino presto, quel tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l’autostop se siete abbastanza avventurosi. Sotto la foto erano scritte queste parole: “Stay Hungry. Stay Foolish”, siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi. Stay Hungry. Stay Foolish. Grazie a tutti.
" Steve Jobs

venerdì 30 settembre 2011

Playoff time!

Parliamo un po' di baseball USA, per tirarci su il morale, almeno un pochino.
Stanotte partono i playoff di Major League, con le Division Series. Vediamo un po' i 4 scontri:

NEW YORK YANKEES - DETROIT TIGERS 
Scontro fra titani, senza dubbio. Già dalla prima gara, con la sfida fra i due aces (Verlander contro Sabathia), si potrebbe capire da che parte pende la bilancia, ma questa serie è veramente molto incerta. 
Potrebbe essere una serie da 5 partite, ma personalmente vedo favoriti gli Yankees, che mi sembrano più lunghi come lineup.

TAMPA BAY RAYS - TEXAS RANGERS
I Rays si sono qualificati all'ultima partita, come Wild card, eliminando Boston dopo una lunga rincorsa. Potrebbero far valere lo slancio della corsa alla qualificazione, ma vedo i Rangers più forti, sia come lanciatori che come attacco. Dico Texas, in 3 massimo 4 partite.

PHILADELPHIA PHILLIES - ST. LOUIS CARDINALS 
Anche qui i Cards di LaRussa si sono qualificati all'ultima giornata, dopo una rincorsa incredibile su Atlanta. I Phillies hanno la migior media delle Majors (102 vittorie!) e il miglior staff di partenti. Sono i garndi favoriti. Ma se c'è una squadra che può metterli in difficoltà, sono i Cardinals. Occhio, qui può scapparci la sorpresa...

ARIZONA D-BACKS - MILWAUKEE BREWERS 
Secondo me è la serie più incerta delle Division Series. I Brewers hanno vinto una division difficilissima, arrivando prima dei Cardinals, ed eliminando i Reds e i sorprendenti Pirates,  ma Arizona ha vinto ad ovest, buttando fuori i campioni in carica di San Francisco. Grande equilibrio, probabile una quinta partita.

Intanto, la stagione è terminata per Alex Liddi e per i suoi Seattle Mariners. L'italiano, impegato con continuità nell'ultimo mese, ha chiuso con una media battuta di .225, 9 valide su 40 turni, con 3 doppi e 3 fuoricampo, e una buonissima media bombardieri di .525. In difesa, 1 solo errore su 35 opportunità. Unico neo, ben 17 strikeouts subiti, ma molti all'inizio dell'avventura.
Numeri non male, sinceramente, che lo pongono all'attenzione degli scout di Seattle anche per l'anno prossimo. Una bella soddisfazione. Per lui, soprattutto, ma anche un pochino, per il nostro baseball.

Buoni Playoff!!!! 

giovedì 29 settembre 2011

Comma ammazza-blog

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

martedì 27 settembre 2011

My hometown

Cinque anni fa, un bambino è stato rapito, ucciso, e scaricato in una zona abbandonata, vicino ad un fiume, nella mia città.
Un paio di anni fa, un ragazzo nero è stato pestato dai vigili urbani, perchè si è trovato nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, nella mia città.
Undici persone sono state arrestate, perchè hanno lucrato sulle aiuole e sulle rose nelle rotonde, nella mia città.
Altri due politici, con due imprenditori, sono stati arrestati ancora, ieri, perchè prendevano soldi sugli appalti per le mense scolastiche, per il cibo dei bambini, nella mia città.

Ma cosa è successo, alla mia città?

martedì 13 settembre 2011

Persona informata dei fatti

Nell'ambito delle mie esperienza lavorative, sono stato coinvolto, per fortuna a livello superficiale, in alcune vicende che hanno interessato la Magistratura.
Tramite la Polizia Giudiziaria (Guardia di Finanza), sono stato chiamato come "persona informata dei fatti", in pratica come testimone.
Per legge, non posso parlare di quanto discusso in interrogatorio (che sono stati diversi, a dir la verità), ma non è questo il punto, in questa occasione.
Ricordo la prima volta che sono stato contattato dalla Finanza... Ero in viaggio con la famiglia, in Vietnam.
Alla persona al telefono dissi dov'ero, e sentii un silenzio gelido dall'altra parte. Devono aver pensato, questo è scappato.... Ma visto che non mi chiamo Lavitola, e soprattutto perchè non avevo nulla da nascondere, diedi tutte le informazioni necessarie per provare che ero in viaggio di piacere e che sarei rientrato da lì a poco, e presi appuntamento per andare a parlare con loro.
Perchè vedete, le "persone informate sui fatti", in pratica i testimoni, NON POSSONO rifiutarsi di andare a parlare con i Magistrati, o con chi ne fa le veci. Gli indagati possono avvalersi della facoltà di non rispondere, ma i testimoni devono rispondere, eccome.

La domanda che mi pongo oggi è semplice. Perchè io sono dovuto andare di corsa a Milano a parlare con i Finanzieri (nulla contro di loro, ci mancherebbe, fanno il loro lavoro), e qualcun altro si inventa viaggi e ostenta pubblicamente la volontà si sfuggire a questa incombenza?
D'accordo gli impegni, che vanno gestiti (anche con me hanno dimostrato, con intelligenza, flessibilità per venirci incontro), ma prima o poi bisogna andarci, lo dice la Legge.

Perchè si ha sempre la sensazione in questo Paese che ci siano cittadini di serie A e altri di categoria inferiore?

martedì 30 agosto 2011

Militare

Ho fatto il militare, un bel po' di anni fa. 
Era il 1985, sono stato mandato alla Cernaia a Torino, poi smistato a Fossano, provincia di Cuneo, dove ho fatto quello che si chiamava CAR. Ho fatto il carabiniere, pensando di fare una cosa utile, e di prendere qualche soldino. Il servizio l'ho fatto a Milano, presso il Nucleo Tribunali e Traduzioni. Prendevamo i detenuti da San Vittore, e li portavamo a Palazzo di Giustizia per i processi.
Alla fine del militare, ho riscattato l'anno di leva, ossia ho fatto in modo che quell'anno regalato allo Stato mi fosse conteggiato ai fini della pensione.
In quegli anni, ne ho viste tante. Gente che si fingeva pazza, che si fingeva omosessuale, che si spezzava dita, che era disposta a tutto per evitare il militare. Soprattutto, gente che muoveva conoscenze, che cercava appoggi, che muoveva il potente di turno in famiglia per evitare di andare a fare il militare.
In molti ce l'hanno fatta. Quella gente, adesso, andrà in pensione un anno prima, visto che non ha fatto il militare, fregando lo Stato ed i propri concittadini, due volte.
Io invece, che di potenti non ne avevo in famiglia, e controvoglia (sì, controvoglia. Non avevo proprio voglia di regalare un anno allo Stato, ma l'ho dovuto fare) ho dovuto fare il militare, dovrò andare in pensione, se mai ci andrò, un anno dopo, perchè quell'anno l'ho usato, anzi mi hanno obbligato a regalarlo allo Stato Italiano.
Così, adesso contribuirò al "pareggio di bilancio". 
In attesa della prossima "manovra". Fra sei mesi?

mercoledì 24 agosto 2011

Cosa fare?


Crescita, crescita, crescita.
Non si parla d'altro. Crescita vuol dire aumentare i consumi, per far aumentare il PIL (Prodotto Interno Lordo). Cioè, produrre di più per far consumare di più. Aumentare i consumi vuol dire spendere soldi. Ci arrivano anche i bambini, se glielo spieghi bene. Se la gente non ha soldi, come fa a consumare?
Ma soprattutto, in un mondo a risorse finite (nel senso di non infinite), come si fa a crescere sempre, all'infinito?
Ma possibile che nessuno ci arrivi?

E tutti parlano di crescita, e nessuno sa di cosa parla. Incredibile.
Quell'altro furbone del figlio di papà torinese oggi salta fuori con la storia dell'Italia che deve scegliere se vuole ancora costruire automobili. Una scelta proiettata nel futuro!
Il mercato delle auto è stra-saturo. Ogni famiglia ha tre-quattro auto, basta fare un giro nelle città o sulle autostrade per capire che così non si va avanti. E poi le auto vanno a benzina, o a gasolio, derivati del petrolio, che tutti sanno che sta per esaurirsi. Non oggi, non domani, ma dopodomani sì.
E noi, costruiamo automobili! Ma certo. Dei geni.

Invece di investire per trovare alternative, o per rivedere la società in modo che ci si sposti meno, noi continuiamo a costruire auto.
Questa gente è vecchia. Vecchia dentro. E va cambiata.

Ci vogliono idee nuove. Con queste non andiamo da nessuna parte.
E temo che quando ce ne renderemo conto, sarà troppo tardi.

La situazione da zoo è al culmine quando, stremati dalle solite notizie, si ascoltano le news sportive, per rilassarci. E allora si sente che Eto'o va a giocare a pallone in Daghestan, dove ci si spara addosso, per la modica cifra di 20 milioni annui. Con un mese del suo stipendio, sarebbero risolti tutti i problemi del Daghestan per anni.
Non tirate fuori che è dell'Inter, ed è per quello che mastico amaro, ho superato questa fase. Nel calcio non ci sono idoli, solo mercenari.
Poi sento che i calciatori sciopereranno per una clausola del loro contratto collettivo (ma non erano aboliti dalla manovra?), e per non pagare la clausola di solidarietà, e poi sento Gattuso che dice che il Milan non compra altri giocatori per colpa del Lodo Mondadori.

Ma lo capite che il mondo sta andando alla rovescio?

O è solo colpa mia?

venerdì 19 agosto 2011

La manovra economica

Siamo sommersi.
Il Governo ha varato la manovra economica, la seconda in poche settimane, ed è successo il finimondo. Chi l'ha scritta, questa manovra? Lo chiedo perchè sono spariti tutti. Pieno stile italico. Si lancia il sasso, e si nasconde la mano. Tutti dicono che è sbagliato, tutti dicono che è iniqua, tutti dicono che va rifatta. Si capisce ben poco però COSA andrebbe fatto in alternativa, sono ben pochi che sono chiari, con qualche rara eccezione (Beppe Grillo), con la quale è legittimo essere più o meno d'accordo.
In molti però dicono che questo è un momento grave, e pesantissimo per la nostra economia, e per la nostra storia, sia parlando da italiano che da europeo.
Quindi, verrebbe da dire che in un momento grave e pesantissimo, le misure da prendere dovrebbero essere gravi e pesantissime. Vero. Ma sono gravi e pesantissime per i soliti per i quali sono sempre state, quindi non ci sono grandi novità.

Leggendo il blog di Grillo, egli propone:
 Taglio delle spese militari e rientro delle missioni di guerra in Libia e in Afghanistan
- Abolizione di tutte le pensioni parlamentari in assenza di un periodo di contribuzione pari a quello di tutti gli altri cittadini
- Abolizione immediata dei finanziamenti pubblici ai partiti a partire dal prossimo settembre
- Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali con effetto retroattivo al primo gennaio 2011
- Contribuzione del 60% dei capitali regolarizzati con lo Scudo Fiscale
- Statalizzazione di tutte le concessioni in mano ai privati
- Abolizione immediata di tutte le province. Riduzione del 50% del numero dei parlamentari
- Abolizione delle doppie e triple pensioni
- Tetto massimo per ogni pensione di 3.000 euro al mese
- Cancellazione delle Grandi Opere Inutili (Tav Val di Susa 22 miliardi, Ponte Messina 4, Gronda Genova 6, ecc.)
- Eliminazione delle Authority e degli stipendi dei trombati dalla politica lì collocati.

Su molte di queste cose, è difficile non essere d'accordo. Anche però pensare che nessuna forza politica che attualmente sta al Governo, o ci vorrebbe andare, non prenderà MAI misure di questo tipo.
Li vedete voi i partiti che aboliscono i finanziamenti pubblici grazie ai quali si ingrassano? O che si dimezzano i propri rappresentanti? O che si autocongelino le pensioni d'oro?

Ma allora come se ne esce?
Temo in un solo modo.

Vediamo se indovinate.

martedì 9 agosto 2011

Il Parco

Tornato a Parma dopo l'Europeo di Softball in Friuli, la prima notizia che noto sui giornali locali mi fa restare per qualche minuto a bocca aperta.
No non può essere, mi dico. Mi sono sbagliato sicuro. No no dai non può essere vero.

Andiamo con ordine.
A Parma, non lontano da casa mia, c'è un parco. Un bel parco, con tanto di vialetti alberati, panchine, insomma una bella area verde, appena fuori dal centro storico.
Questo parco è da sempre il Parco Falcone e Borsellino, intestato ai due Eroi Magistrati siciliani, caduti nell'adempimento del loro dovere.

La notizia  diceva che è intenzione dell'Amministrazione comunale cambiare nome al Parco Falcone e Borsellino, togliendo il nome dei due Magistrati.
D'ora in poi, il parco si chiamerà Vianello e Mondaini.

Non ci credete? Guardate qua, seguendo questo link.
L'assessore Fecci si è stupito delle polemiche. Eh certo, bisogna stupirsi se qualcuno si incazza visto che si toglie una intestazione di un parco a due Eroi per darla a due personaggi televisivi, per fin per carità, mi erano anche simpatici e stimavo molto, ma insomma...

Non si poteva intitolare un'altra strada a Sandra e Raimondo? Troppo facile eh?
La realtà è che la classe politica parmigiana, come quella nazionale, è ormai sputtanata a 360°, e sarebbe ora che togliesse il disturbo, per evitare ulteriori danni.

Andatevene. Non ci mancherete per nulla.

venerdì 29 luglio 2011

Indignados?

Sono stato in piazza l'altra sera. Sono uno di quegli "indignados", come sono stati chiamati, che si sono trovati in una sera di fine luglio, per andare dalle Barricate fino ai Portici del Grano, per chiedere le dimissioni del Sindaco di Parma, Pietro Vignali.
Premetto che secondo me c'erano meno di 1000 persone. Ma è poco importante. 
E' importante quello che ho letto il giorno dopo. Tante cose:
  • Che la gente in piazza l'altra sera sia manovrata dal PD. C'era qualcuno del PD, certo. Ma di gente "manovrata" proprio non l'ho vista. C'era sì qualcuno, ed io sono fra loro, incazzato nero col PD, per la posizione assunta sul caso inceneritore. Ma di questo, nessuna parola.
  • C'erano i Centri Sociali. Sì, c'erano. Embè? Sono cittadini di serie B? Io non faccio parte dei Centri Sociali, non ne facevo parte quando ero giovane ed incazzato, figurarsi adesso. Ma sinceramente non è che mi diano fastidio se protestano insieme a me. Sarei più in imbarazzo ad essere in piazza con certi cialtroni in giacca e cravatta...
  • Si indignano a senso unico. Personalmente, mi indigno a 360 gradi, sia contro il Comune, che contro la Provincia, governati da forze opposte (opposte?).
Credo, e secondo me in molti in piazza quella sera lo credono, che Parma sia prigioniera di un blocco di potere  molto potente, che coinvolge sia la destra che la sinistra. Credo che vada spezzato questo blocco di potere, e l'unico modo sia sostenere chi fino ad ora è stato sempre fuori da questo blocco.
Certo, ci sono persone e forze diverse fra loro, ma il miracolo sarebbe trovare un Pisapia parmigiano che possa sintetizzare l'unione fra la sinistra non compromessa con il PD affarista di Parma, e le forze cosiddette antipolitiche come il Movimento 5 Stelle, e i cittadini No Termo e gli indignati vari.
Utopia? Può essere, ma credo sia veramente l'unico modo per saltarci fuori.
Altrimenti, avremo un Bernazzoli, o una Guernieri, o addirittura un Ubaldi, che vi farà saltare dalla padella alla brace.
Servono cervelli. Se ci siete, fatevi avanti. 

martedì 19 luglio 2011

Caserta

Il mio peregrinare estivo per campi da softball, dopo una domenica assolata e rovente ad Arezzo, mi ha portato a Caserta, trasferta lunga ed impegnativa. 
E' la terza volta che vado a Caserta: la prima, diversi anni fa, come allenatore del Parma, la seconda l'anno scorso, come arbitro.
Come allenatore, pareggiai, ma era un Caserta molto diverso da quello attuale, e si giocava ancora sul campo vecchio, sul fondo del campo da baseball. Come arbitro, non feci un granchè, visto che a metà secondo della prima partita si aprirono le cateratte del cielo, e piovve ininterrottamente per due giorni.
Quella pioggia mi impedì anche di gironzolare un poco nel tempo libero, che passai in gran parte ad annoiarmi all'aeroporto di Napoli.
Stavolta però.... sarà diverso.

Il sabato pre partita è andato via placidamente: un pasto veloce in un locale scelto dopo una lunga disamina delle varie alternative ("mmmmmm, lì!"), un riposo meritato in albergo (dopo un alzataccia alle tre di notte ce lo meritavamo), e poi le gare, delle quali potete leggere sui siti specializzati.

Arriva la domenica,  e dopo una mattinata di poltrimento (non ridete, siamo andati a letto quasi alle due, cenando con tre biscotti...), ho potuto finalmente visitare uno dei monumenti italiani che non avevo mai visto, e che da un po' puntavo: la Reggia di Caserta.

Sul blog del collega e amico Gianluca Magnani potete leggere degli incontri fatti in pizzeria e al parcheggio, che sono stati spettacolari. Io vorrei concentrarmi sulla Reggia.

Il "pianerottolo"
La Reggia è stata immaginata e voluta da Carlo III di Borbone, prendendo come modello Versailles, con l'obiettivo di assicurare l'immortalità al nome della sua dinastia, con l'aiuto degli architetti del periodo: ne è saltato fuori un trionfo di Barocco, con i giardini enormi e un palazzo maestoso, che a me ha ricordato moltissimo anche i palazzi dei dintorni di San Pietroburgo, quelli costruiti per il "relax" della famiglia dello Zar.

Per un cinefilo amante della fantascienza come me, però, la Reggia di Caserta ha anche un altro significato: è il Palazzo Reale di Naboo, abitato dalla Regina Amidala, nella saga di Guerre Stellari. Le scene dei due film ambientati qui sono state girate nel Vestibolo, al primo piano: Magnani lo ha definito "il pianerottolo del condominio", che in realtà ha un aspetto veramente maestoso, e capisco come George Lucas abbia voluto mettere proprio qui la sede del Governo di Naboo, un pianeta pacifico e governato da una monarchia illuminata.

Non abbiamo visitato i giardini, troppo tardi e soprattutto troppo caldo: per quelli, tornerò a Caserta con la moglie, che apprezzerà i giardini molto più di Gianluca, che ha però gradito la visita alla Reggia, molto temuta nei giorni precedenti, soprattutto dopo aver constatato di persona (contando i passi), che nei cortili della Reggia possono essere contenuti quattro campi da softball, con una piccola variante alle regole di campo, già prontamente stilate dall'arbitro che vive dentro di lui.

Dopo la visita comunque, ci siamo potuti nuovamente rilassare all'aeroporto di Napoli, dove recentemente nella zona partenze hanno installato alcuni comodi divanetti, che come potete vedere dalla foto, è stata subito utilizzata adeguatamente dai vostri eroi.
Relax a Napoli

Si avvicina a  lunghi passi intanto l'Europeo: una settimana in Friuli, dove sarò presente con il compito di Assistant Umpire in Chief, ossia assistente del capo degli arbitri. In pratica, per una settimana guarderò partite di softball dalla tribuna, prendendo appunti su come si muovono gli arbitri in campo, e relazionando il capo, ma soprattutto facendo fotografie, e aggiornando chi di voi vorrà dalle pagine di questo blog.

Parlerò anche delle partite, ma di quelle potrete leggere su altri siti. Parlerò soprattutto di quello che succederà intorno all'Europeo: venti squadre che si ritroveranno in Friuli per una settimana, alla ricerca del titolo di Campione d'Europa.

lunedì 4 luglio 2011

Sorpresa a Firenze

Mi sono preso un weekend lontano dal softball, per passarlo con mia moglie, per rilassarmi un pochino. Siamo andati a Firenze, che clamorosamente io conoscevo per niente, mentre Marina aveva delle reminiscenze da una gita scolastica. Abbiamo viaggiato abbastanza, e conoscere per nulla una città così famosa a due ore di macchina sembrava brutto. E allora, via!

E' stato un bel weekend, ma volevo raccontare quello che ci è successo sabato sera. Al pomeriggio, visita d'obbligo in Piazza della Signoria. Palazzo Vecchio.... La Piazza... I monumenti.... Le statue.... Un palco.
Un palco? Che c'è, un concerto? Sgrunt, mi copre il palazzo, non riesco a fare le foto.... Ma chi ci sarà?
Marina trova un manifesto. Ore 21.30, Orchestra del Maggio Fiorentino, omaggio alla città. Dirige Zubin Mehta.

Zubin Mehta
Ullallà. Zubin Mehta lo conosco persino io, che ascolto Clash e Cure. Direttore d'orchestra di fama mondiale, di origine indiana, l'avevo visto anche recentemente intervistato da Fabio Fazio. Penso, abbiamo risolto cosa facciamo in serata! Facciamo un giro, visitiamo un po' il centro, e verso le 19 torniamo verso piazza della Signoria. Il palco è gremito di gente che armeggia con strumenti e sistema le cose. Incuriositi, vi avviciniamo. Gli strumenti suonano tutti insieme, è uno strano effetto: li stanno accordando, ma ognuno per conto suo. Tutti sono molto informali, alcuni anche in braghe corte. E' un bel vedere.
Ad un tratto, tutti si fermano. Marina spalanca gli occhi: quello è Zubin Mehta!
Anche lui è in maglietta a maniche corte, molto tranquillo. Saluta la gente che si è radunata, che lo riconosce e lo applaude, poi si dedica alla sua orchestra.
E comincia le prove.

Non avevo mai assistito a prove d'orchestra, e pure a pochissimi concerti. Queste non sono "vere" prove, l'orchestra è molto affiatata, sono grandi professionisti, e come direttore c'è uno che al mondo ce n'è pochi. E' un po' come il diamante pre game a softball: saggiano il campo, si scaldano.
Prove d'orchestra
Ma è spettacolare comunque.
Mehta dirige, seduto. Con gli occhi vaga sull'orchestra, dando tempi e toni. Ogni tanto interrompe, parla con il primo violino, poi ricominciano.


 Ad un certo punto, entra un tipo, brizzolato, con occhiali, vestito di blu, piuttosto informale, con un violino in mano.
Capiamo subito che è l'altro nome presente nel manifesto, Vadim Repin, che nè io nè Marina conosciamo.
Ma non ci mette molto a presentarsi.

Suonano un pezzo di Chajkovski, e il russo parte con il suo violino.
Vadim Repin
Siamo ammaliati. Non è buono, di più. E come tutti i buoni, sembra che quello che fa sia facile. 
Ricordo tanti anni fa di aver visto giocare a baseball Ozzie Smith, uno dei migliori interbase di tutti i tempi. Non era spettacolare. Ma non sbagliava nulla, e lo faceva con una naturalezza disarmante.
Questo Repin mi ha ricordato Ozzie Smith. Era naturale, a suo agio, tranquillo. Ma col violino faveca delle robe spettacolari.

Hanno suonato un'ora circa. La folla si è allargata, e alla fine l'applauso è stato scrosciante. E come sono venuti, se ne sono andati, a prepararsi per il concerto della sera.

Il concerto
Noi, il tempo di una pizza, e siamo tornati in Piazza. Il concerto stava per cominciare. L'abbiamo visto tutto, da un po' più lontano rispetto alle prove, quando eravamo proprio sotto il palco.

I musicisti stavolta erano in frac, tutti in tiro. Repin è stato ancora più impressionante, ha anche regalato alla folla un pezzo in più, un piccolo gioco con gli altri violini.
E' stato veramente bello.

Qualsiasi cosa, qualsiasi disciplina, quando la vedi fatta da quello buoni davvero, ti prende, e ti appassiona.
Anche quando uno ascolta Clash e Cure, come me.



giovedì 16 giugno 2011

Siamo tornati alle solite?

Oggi andiamo sul leggero. Niente referendum, niente politica, niente arrabbiature.
Oggi parliamo di Inter.

Il 2010 è stato un anno memorabile per noi interisti. Dopo oltre 45 anni, la Beneamata ha vinto la Coppa Campioni, che nel frattempo aveva cambiato nome in un più impressionante Champion's League. Per un interista di 47 anni come me è stata praticamente una "prima volta". E poi lo scudetto, il quinto di fila, e la Coppa Italia, a completare un Triplete che resterà per sempre impressa come (al momento) l'unica completata da una squadra italiana.

La seconda parte del 2010 e l'inizio del 2011 sono stati meno memorabili, ma comunque hanno portato una Supercoppa Italiana, un Campionato del Mondo per Clubs (che non si capisce come sia il titulo più importante dell'Universo quando lo vince il Milan, e una ciofeca adesso che l'abbiamo vinto noi), ed un'altra Coppa Italia. Non si può vincere TUTTO SEMPRE, e quindi, accontentiamoci. Dalle feste che hanno fatto i cugini rossoneri, si capisce come i 5 anni prima abbiano rosicato, ma è importante sottolineare che il successo loro è stato giusto e meritato. Da interista, sono convinto che lo scudetto l'abbiamo più perso noi che vinto loro, ma tant'è, ha poca importanza.

Ora, bisogna ripartire, e cosa noto? Che siamo tornati alle solite.
I primi giorni di mercato sono stati caratterizzati dall'assenza dell'Inter nelle principali trattative. Sanchez, che a gennaio sembrava lì lì per arrivare, ci è stato credo definitivamente soffiato da City o Barcellona (se va alla Juve però è gravissimo), Rossi sembra indirizzato verso altri lidi, così come altri giocatori. Anche i memnri della rosa sembrano smarcarsi: Maicon vuole andare via da anni, Snejider ha detto che non sa bene cosa fare, Milito sembra messo alla porta, e adesso anche Eto'o sembra esplorare altre strade.
Che succede?

Notizia di ieri, Leonardo sembra che vada al Paris St. Germain, e l'Inter ha contattato Bielsa. Bene, dico io, hanno l'alternativa sotto mano, se Leo decide di andare, sono pronti. Ma oggi, colpo di scena. Bielsa non viene. E se Leo va, chi allena? Richiamiamo Benitez?
Mi sa che siamo tornati all'Inter confusionaria e casinista di qualche anno fa, che perdeva sì per cose illecite che succedevano nel calcio italiano (Moggi radiato, era ora...), ma anche per una capacità di creare casino dal nulla e di complicare cose semplici che non ha uguali nel mondo sportivo.

Gli altri si stanno rinforzando e stanno facendo le loro mosse. Bisogna, cari dirigenti nerazzurri, che ci diamo una mossa, se non vogliamo ripiombare negli anni bui. Non serve una rifondazione totale, bastano poche mosse per ringiovanire il centrocampo, e soprattutto un programma preciso.

Un po' alla svelta, però....

mercoledì 8 giugno 2011

Giornate strane

Sono giornate strane, queste.
Non nascondo che i referendum di domenica e lunedì mi prendono molto. Sono veramente convinto che siamo davanti ad un'occasione unica, soprattutto per il quesito sul nucleare, per mettere nel dimenticatoio una tecnologia troppo pericolosa, che non maneggiamo nel migliore dei modi e che ha punti oscuri troppo profondi.
In tanti dicono: beh ma tanto ne abbiamo talmente tante ai confini... E mi pare logico allora aggiungerne, dico io. Vabbè, se n'è parlato tanto, ora la parola spetta alle urne, sperando che gli italiani abbiano un rigurgito di sale in zucca, e si rechino a votare in numero sufficiente.

Sono giornate strane a prescindere, però. 
Lo scandalo che sta saltando fuori nel calcio mi lascia interdetto. Non è che abbia tanta voglia di parlarne, ma vedo che i commenti, come nella politica, sono segnati incredibilmente dal tifo. Se nel calcio giocato questo è normale, e spesso sono io il primo, in questo caso, e ancora di più nella politica, secondo me è sbagliatissimo.
Sulle scommesse, voglio vedere cosa salta fuori. Certo che vedere il figlio di un boss camorrista che si guarda la partita dal campo, e quella partita, colpita incredibilmente da una serie di scommesse "strane", finisce proprio a favore delle scommesse...beh, fa pensare.
Poi è ovvio che i giornali stanno agitando le acque torbide, dando già per scontato squalifiche, penalizzazioni e retrocessioni. Vedremo. Intanto, sto alla finestra. E qualsiasi cosa salti fuori, non bisognerà guardare prima il tifo, dico io. Le punizioni dovranno essere esemplari.

Fra due mesi ci sono gli Europei di softball, in Friuli.
Sarò là, per tutta la settimana. Non per arbitrare (non ho la qualifica europea), ma per fare l'Assistant Umpire in Chief, ossia l'assistente del capo degli arbitri. Una specie di Commissario, insomma.
Alla fine, devo guardare le partite a me assegnate, e riferire al Capo cosa hanno combinato gli arbitri. Un lavoro piacevole (si guardano le partite tranquilli) e non piacevole (a volte bisogna fare scelte dolorose verso colleghi) nello stesso tempo.
Credo che prenderò su la macchina fotografica, e il computer, per tenervi aggiornati, sempre che la cosa interessi, sulle mie giornate friulane. Sono abbastanza carico, al riguardo.

Giornate strane, queste. E piovose.
Speriamo smetta.... Sabato ho un La Loggia-Caserta che promette bene.

venerdì 3 giugno 2011

Perchè andare a votare

Io non credo che i referendum del prossimo weekend siano contro il Governo. Io piuttosto credo che il voto possa essere a favore di qualcosa, e proprio per questo, non farei distinzioni fra l'essere di destra o di sinistra in merito agli argomenti che vengono affrontati dal referendum.

Metti il nucleare. Io non credo che se uno è di destra non sia rimasto colpito dal disastro di Fukushima. Ricordo una dichiarazione di Bocchino, subito dopo lo tsunami: "Io ero a favore del nucleare, ma vedere quello che succede in Giappone, e non pensare alla propria famiglia è impossibile". Sono d'accordo con lui. E' impossibile sostenere, senza essere in mala fede, che le centrali sono sicure e che non esiste problema di trattamento delle scorie. Tre incidenti gravissimi in trent'anni di storia nucleare (Three Mile Island, Cernobyl e adesso Fukushima), sono lì a testimoniare che non esiste l'assoluta certezza, basta un errore, e il prezzo da pagare è altissimo.

Oppure l'acqua. In base a quale ragionamento sarebbe meglio privatizzare l'acqua? Metti in caso del paesello sul cocuzzolo, e che il privato per portarci l'acqua debba investire. Farebbe il logico ragionamento da bilancio: quanto ricavo se devo investire in questa commessa? Allora i casi sono due: o al paesello sul cucuzzolo l'acqua costerà una fortuna, oppure l'acqua al paesello non ci arriva, e si arrangiano. Oppure, peggio ancora, non investo, e l'acqua ci arriva non filtrata, o sporca. In ogni caso, è inaccettabile.

In molto dicono che il quesito più "politico" è quello sul legittimo impedimento. Non sono d'accordo. E' politico adesso, perchè riguarda Berlusconi, e coloro che hanno fiducia in lui credono che questo possa essere un voto contro di lui. Io non la penso così. Io credo che "la legge sia uguale per tutti", e che questo non sia un modo di dire. Agli elettori di destra dico: è una ruota che gira. Oggi c'è Berlusconi che cerca di sfuggire ai giudici, con il "legittimo impedimento", ma cosa vi dice che un domani un cialtrone di sinistra cerchi di sfuggire al processo invocando visite di stato inventate ad hoc?
Pensateci.

Costa talmente poco. Una mezz'ora de vostro tempo, per fare quattro croci. Ma le generazioni a venire potrebbero ringraziarci per anni ed anni.

lunedì 30 maggio 2011

La Coppa e lo striscione

Ho visto con piacere ieri sera l'Inter vincere la Coppa Italia: da interista, quando vedo Javier Zanetti esultare ed alzare una Coppa, non posso che essere felice.

Ma ancora più felice mi ha reso questa scena:


L'applauso "bipartisan" ottenuto dagli attivisti di Greenpeace dai tifosi di Inter, Palermo e dai neutrali romani mi ha aperto il cuore.
Greenpeace, lo ricordo, è una organizzazione non governativa che si autofinanzia, ed interviene in tutto il mondo, con metodi anche sbrigativi (tra gli altri, gli assalti alle baleniere a protezione dei cetacei) dove c'è bisogno.
Ed evidentemente in Italia adesso c'è bisogno anche di Greenpeace, visto che solo domani sapremo se il 12-13 giugno potremo andare a votare contro il Nucleare e per l'Acqua Pubblica, referendum che i cialtroni stanno cercando di affossare.

Grazie, Inter, ma soprattutto GRAZIE GREENPEACE!!!!!

venerdì 27 maggio 2011

Ratko Mladic

Soprattutto per coloro (troppo giovani? disinformati? non attenti?) che non hanno idea di chi sia Ratko Mladic, consiglio di leggere il link, e soprattutto di guardarsi questo documentario.
Dura 10 minuti, non un'eternità, e vi dà un'idea su cosa è successo in Europa pochissimi anni fa, fra il silenzio assordante della comunità internazionale e delle "forze di pace".
E' un documentario intitolato "A cry from the grave" (Un grido dalla tomba), di Leslie Woodhead, girato con gran parte di filmati dell'epoca.




giovedì 26 maggio 2011

I dati

Siamo alle solite: i cialtroni politici di ogni parte quando vogliono prenderci per i fondelli e non farci capire quello che vogliono dire per fregarci meglio, usano i "dati", e allora li vedi in tv armeggiare con una serie infinita di fogli, citare percentuali, somme, numeri a non finire, utilizzati ad arte per dimostrare le loro buone azioni.

Quando però i numeri ed i dati sono facilmente leggibili, e dimostrano la loro cialtroneria, allora i "dati" non valgono più.
L'altro giorno l'ISTAT ha detto, dati alla mano, che "un italiano su quattro è sotto la soglia di povertà". Ho trovato qui un articolo che sintetizza la cosa. Praticamente, quasi il 25% degli italiani tagliano le spese, ed in caso di imprevisti, non riescono a farvi fronte.

Ma ecco il cialtrone di turno che salta fuori a sbugiardare i "dati". Stavolta tocca al Ministro Tremonti, responsabile per l'Economia. L'ISTAT è un Ente Pubblico, e due membri del suo Comitato di indirizzo e coordinamento sono nominati dal Ministro dell'Economia, quindi da Tremonti, che si può dire quindi che siede nella cabina di regia dell'ISTAT stessa.
Ma queste sono quisquilie. Un italiano su quattro poveri, ma che diamine!
E allora, il cialtrone, seduto comodamente  durante la presentazione del rapporto della Corte dei Conti, ha apostrofato i presenti: "Ma quale povevtà di un italiano su quattvo! Facciamo una pvova: chi di voi è povevo?".

Non mi sono trattenuto: è partito un VAFFANCULO. Ho sbagliato?