venerdì 30 settembre 2011

Playoff time!

Parliamo un po' di baseball USA, per tirarci su il morale, almeno un pochino.
Stanotte partono i playoff di Major League, con le Division Series. Vediamo un po' i 4 scontri:

NEW YORK YANKEES - DETROIT TIGERS 
Scontro fra titani, senza dubbio. Già dalla prima gara, con la sfida fra i due aces (Verlander contro Sabathia), si potrebbe capire da che parte pende la bilancia, ma questa serie è veramente molto incerta. 
Potrebbe essere una serie da 5 partite, ma personalmente vedo favoriti gli Yankees, che mi sembrano più lunghi come lineup.

TAMPA BAY RAYS - TEXAS RANGERS
I Rays si sono qualificati all'ultima partita, come Wild card, eliminando Boston dopo una lunga rincorsa. Potrebbero far valere lo slancio della corsa alla qualificazione, ma vedo i Rangers più forti, sia come lanciatori che come attacco. Dico Texas, in 3 massimo 4 partite.

PHILADELPHIA PHILLIES - ST. LOUIS CARDINALS 
Anche qui i Cards di LaRussa si sono qualificati all'ultima giornata, dopo una rincorsa incredibile su Atlanta. I Phillies hanno la migior media delle Majors (102 vittorie!) e il miglior staff di partenti. Sono i garndi favoriti. Ma se c'è una squadra che può metterli in difficoltà, sono i Cardinals. Occhio, qui può scapparci la sorpresa...

ARIZONA D-BACKS - MILWAUKEE BREWERS 
Secondo me è la serie più incerta delle Division Series. I Brewers hanno vinto una division difficilissima, arrivando prima dei Cardinals, ed eliminando i Reds e i sorprendenti Pirates,  ma Arizona ha vinto ad ovest, buttando fuori i campioni in carica di San Francisco. Grande equilibrio, probabile una quinta partita.

Intanto, la stagione è terminata per Alex Liddi e per i suoi Seattle Mariners. L'italiano, impegato con continuità nell'ultimo mese, ha chiuso con una media battuta di .225, 9 valide su 40 turni, con 3 doppi e 3 fuoricampo, e una buonissima media bombardieri di .525. In difesa, 1 solo errore su 35 opportunità. Unico neo, ben 17 strikeouts subiti, ma molti all'inizio dell'avventura.
Numeri non male, sinceramente, che lo pongono all'attenzione degli scout di Seattle anche per l'anno prossimo. Una bella soddisfazione. Per lui, soprattutto, ma anche un pochino, per il nostro baseball.

Buoni Playoff!!!! 

giovedì 29 settembre 2011

Comma ammazza-blog

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

martedì 27 settembre 2011

My hometown

Cinque anni fa, un bambino è stato rapito, ucciso, e scaricato in una zona abbandonata, vicino ad un fiume, nella mia città.
Un paio di anni fa, un ragazzo nero è stato pestato dai vigili urbani, perchè si è trovato nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, nella mia città.
Undici persone sono state arrestate, perchè hanno lucrato sulle aiuole e sulle rose nelle rotonde, nella mia città.
Altri due politici, con due imprenditori, sono stati arrestati ancora, ieri, perchè prendevano soldi sugli appalti per le mense scolastiche, per il cibo dei bambini, nella mia città.

Ma cosa è successo, alla mia città?

martedì 13 settembre 2011

Persona informata dei fatti

Nell'ambito delle mie esperienza lavorative, sono stato coinvolto, per fortuna a livello superficiale, in alcune vicende che hanno interessato la Magistratura.
Tramite la Polizia Giudiziaria (Guardia di Finanza), sono stato chiamato come "persona informata dei fatti", in pratica come testimone.
Per legge, non posso parlare di quanto discusso in interrogatorio (che sono stati diversi, a dir la verità), ma non è questo il punto, in questa occasione.
Ricordo la prima volta che sono stato contattato dalla Finanza... Ero in viaggio con la famiglia, in Vietnam.
Alla persona al telefono dissi dov'ero, e sentii un silenzio gelido dall'altra parte. Devono aver pensato, questo è scappato.... Ma visto che non mi chiamo Lavitola, e soprattutto perchè non avevo nulla da nascondere, diedi tutte le informazioni necessarie per provare che ero in viaggio di piacere e che sarei rientrato da lì a poco, e presi appuntamento per andare a parlare con loro.
Perchè vedete, le "persone informate sui fatti", in pratica i testimoni, NON POSSONO rifiutarsi di andare a parlare con i Magistrati, o con chi ne fa le veci. Gli indagati possono avvalersi della facoltà di non rispondere, ma i testimoni devono rispondere, eccome.

La domanda che mi pongo oggi è semplice. Perchè io sono dovuto andare di corsa a Milano a parlare con i Finanzieri (nulla contro di loro, ci mancherebbe, fanno il loro lavoro), e qualcun altro si inventa viaggi e ostenta pubblicamente la volontà si sfuggire a questa incombenza?
D'accordo gli impegni, che vanno gestiti (anche con me hanno dimostrato, con intelligenza, flessibilità per venirci incontro), ma prima o poi bisogna andarci, lo dice la Legge.

Perchè si ha sempre la sensazione in questo Paese che ci siano cittadini di serie A e altri di categoria inferiore?