lunedì 30 maggio 2011

La Coppa e lo striscione

Ho visto con piacere ieri sera l'Inter vincere la Coppa Italia: da interista, quando vedo Javier Zanetti esultare ed alzare una Coppa, non posso che essere felice.

Ma ancora più felice mi ha reso questa scena:


L'applauso "bipartisan" ottenuto dagli attivisti di Greenpeace dai tifosi di Inter, Palermo e dai neutrali romani mi ha aperto il cuore.
Greenpeace, lo ricordo, è una organizzazione non governativa che si autofinanzia, ed interviene in tutto il mondo, con metodi anche sbrigativi (tra gli altri, gli assalti alle baleniere a protezione dei cetacei) dove c'è bisogno.
Ed evidentemente in Italia adesso c'è bisogno anche di Greenpeace, visto che solo domani sapremo se il 12-13 giugno potremo andare a votare contro il Nucleare e per l'Acqua Pubblica, referendum che i cialtroni stanno cercando di affossare.

Grazie, Inter, ma soprattutto GRAZIE GREENPEACE!!!!!

venerdì 27 maggio 2011

Ratko Mladic

Soprattutto per coloro (troppo giovani? disinformati? non attenti?) che non hanno idea di chi sia Ratko Mladic, consiglio di leggere il link, e soprattutto di guardarsi questo documentario.
Dura 10 minuti, non un'eternità, e vi dà un'idea su cosa è successo in Europa pochissimi anni fa, fra il silenzio assordante della comunità internazionale e delle "forze di pace".
E' un documentario intitolato "A cry from the grave" (Un grido dalla tomba), di Leslie Woodhead, girato con gran parte di filmati dell'epoca.




giovedì 26 maggio 2011

I dati

Siamo alle solite: i cialtroni politici di ogni parte quando vogliono prenderci per i fondelli e non farci capire quello che vogliono dire per fregarci meglio, usano i "dati", e allora li vedi in tv armeggiare con una serie infinita di fogli, citare percentuali, somme, numeri a non finire, utilizzati ad arte per dimostrare le loro buone azioni.

Quando però i numeri ed i dati sono facilmente leggibili, e dimostrano la loro cialtroneria, allora i "dati" non valgono più.
L'altro giorno l'ISTAT ha detto, dati alla mano, che "un italiano su quattro è sotto la soglia di povertà". Ho trovato qui un articolo che sintetizza la cosa. Praticamente, quasi il 25% degli italiani tagliano le spese, ed in caso di imprevisti, non riescono a farvi fronte.

Ma ecco il cialtrone di turno che salta fuori a sbugiardare i "dati". Stavolta tocca al Ministro Tremonti, responsabile per l'Economia. L'ISTAT è un Ente Pubblico, e due membri del suo Comitato di indirizzo e coordinamento sono nominati dal Ministro dell'Economia, quindi da Tremonti, che si può dire quindi che siede nella cabina di regia dell'ISTAT stessa.
Ma queste sono quisquilie. Un italiano su quattro poveri, ma che diamine!
E allora, il cialtrone, seduto comodamente  durante la presentazione del rapporto della Corte dei Conti, ha apostrofato i presenti: "Ma quale povevtà di un italiano su quattvo! Facciamo una pvova: chi di voi è povevo?".

Non mi sono trattenuto: è partito un VAFFANCULO. Ho sbagliato?

sabato 14 maggio 2011

Articoli interessanti

Ho letto con interesse due articoli sull'ultimo numero di Internazionale che mi hanno fatto riflettere sulla diversità del vedere le cose fra le diverse parti del mondo.
Si parla dell'operazione che ha portato alla morte di Osama bin Laden. Il primo articolo è di Tariq Ramadan, 49enne professore di studi islamici all'Università di Oxford. L'articolo è apparso sul Guardian, quotidiano inglese, e in italiano viene titolato Un Evento di poco conto, o The Uninportance of bin Laden, nella versione originale.
Ramadan sostiene che l'impatto della notizia nel mondo islamico e nel mondo occidentale ha avuto impatti completamente diversi, con grande attività frenetica dei mezzi di informazione a occidente, e in modo molto più sfumato e contenuto nel mondo islamico.
Il professore di Oxford dice che la retorica dei gruppi estremisti islamici ha avuto ben poco terreno fertile nell'universo musulmano, restando ad un ruolo assolutamente secondario e di sfondo. Il terrorismo ha fatto più vittime musulmane che europee o americane, ed è una affermazione difficile da contestare, se si pensa agli attentati di Bali, di Amman, in Marocco, in Iraq, Pakistan e Afghanistan.
Una domanda interessante che si pone Ramadan è: come è possibile che bin Laden si sia nascosto in un posto vicino Islamabad per cinque anni, senza che nessuno se ne accorgesse
I rapporti fra Occidente e Islam devono sicuramente cambiare, vista sia la morte di Osama che soprattutto il diffuso movimento per la giustizia , la libertà, la democrazia che sta prendendo piede nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Senza questo, aggiungo io, si sarà persa una occasione forse irripetibile.
Ramadan dice con convinzione che le sirene della violenza e dell'estremismo non hanno mai sedotto la maggioranza dei popoli musulmani, e che questo momento è fondamentale per il futuro di quei popoli, che però non può essere guidato dalla presenza ingombrante degli eserciti occidentali in Afghanistan e in Iraq.
"La morte di bin Laden è in primo luogo un evento statunitense", dice Tariq Ramadan, e questa frase mi conduce al secondo articolo, più tagliente, di Noam Chomsky.

Noam Chomsky è un filosofo, da molti considerato un'icona dell'anarchia e del socialismo libertario.
Nel suo articolo My Reaction to Osama bin Laden death, apparso su Guernica, un bisettimanale americano che esplora le strade intersecanti fra arte e politica, come si autodefinisce, Chomsky è categorico: si è trattato di un omicidio politico.
Non c'è stato alcun tentativo di arrestare la vittima (cosa che ha notato anche Ramadan nel suo articolo), e questa era pure disarmata.
Un una società che si definisce democratica, le persone sospettate di aver commesso un crimine vengono arrestate, e sottoposte a processo. Trovate colpevoli, vengono punite.
Chomsky si chiede: come mai Washington è furiosa col Pakistan perchè non è stato consegnato a loro bin Laden, ed il Pakistan non dovrebbe arrabbiarsi perchè sono stati violati i suoi confini con una azione militare non annunciata e non concordata?
Il sospetto che al mondo ci siano due pesi e due misure per i "buoni" e per i "cattivi" mi è sempre ronzato per la mente: perchè l'energia nucleare in mano al Pakistan, alla Cina o alla Francia è "OK", mentre in mano all'Iran è un "pericolo mondiale"? Perchè l'Iran sono "cattivi"... Ma chi l'ha deciso? Vabbè...torniamo a Chomsky.
Il filosofo fa una ipotesi che non fa una grinza: come avrebbe reagito l'opinione pubblica mondiale e i governi occidentali se un commando iracheno avesse fatto una operazione coperta militare, piombando nel comprensorio in Texas dove vive George W. Bush, lo avesse ucciso, e avesse disperso il corpo in mare?
Dopo tutto, provoca Chomsky, Bush è sicuramente colpevole di aver provocato milioni di morti, con la sua decisione di invadere l'Iraq, mentre bin Laden era solo sospettato dei suoi delitti.
Domande difficili, ma la provocazione di Chomsky non può essere lasciata cadere senza far riflettere.

Chi decide cosa è bene e cosa è male di quello che succede nel mondo? Perchè il nostro modo di vivere e le nostre convinzioni devono per forza essere quelle vincenti e uniche, mentre sono sempre gli altri che devono cambiare? Non potremmo ognuno vivere secondo le proprie convinzioni, senza dar fastidio agli altri?
Io, di gran risposte non ne ho. Mi limito a leggere, e a riflettere.

E qualche volta, scrivo.

martedì 10 maggio 2011

Neanche gli Dei...

...possono nulla, contro la stupidità.

Era titolo e sottotitolo di uno splendido libro di Isaac Asimov.
Mi è venuto in mente guardando le notizie. Ogni volta che vedo dichiarazioni di questo o quel politico, mi viene da pensare "Beh, abbiamo raggiunto il fondo, peggio di così non può essere".
E invece questi continuano a stupire, e a scavare.

Oggi, in rapida successione, sono venuto a sapere che:

1) I rifiuti a Napoli sono colpa dei PM. In base a quale ragionamento, non si sa. O meglio, pare che i magistrati abbiano sequestrato delle discariche, per via di alcune irregolarità. Ma che strano. Poi, pare che non sia così, ma comunque, i cittadini napoletani sono stati invitati a portare i rifiuti in Procura. Che stile.

2) I PM sono un cancro nella società, e la Bocassini in particolare è "metastasi". Questa l'ha detta "la rana dalla bocca larga", e sta a voi indovinare chi è. Quella che diceva che Berlusconi le donne le vede solo orizzontali, e adesso si fa in quattro per difenderlo. Appunto.

3) Bisogna dare meno potere al Presidente della Repubblica, e di più al Premier. Massì, dai. Magari anche un paio di giornali e tre TV, non si sa mai. D'altra parte, in una Repubblica parlamentare, è noto che il Presidente della Repubblica è praticamente un dittatore, lo dice la parola stessa. Che ignoranza, ragazzi.

4) I leader della sinistra non si lavano. Questa è direi di livello. Da cesso, appunto.

5) Se la sinistra vince, più tasse e più immigrati. E' normale che un populista agiti la Paura come arma elettorale. Ricordate il "Ministro della Paura" di Albanese (genio!)? E' lo stesso refrain. Peccato che dal 94 (17 anni), il Nano ha governato per il 70% del tempo, e le tasse sono cresciute, e gli immigrati continuano ad arrivare. Forse perchè non si può fare altrimenti (tasse), e perchè il fenomeno non è controllabile (immigrati)? Che comunista che sono.

6) Bisogna cambiare la legge per fare più sottosegretari. Sono andato sul sito del Governo, e ne ho contati 31. Più 21 Ministri, e un Vice Ministro. Più il premier. Fanno 54. La Legge Bassanini (1999) aveva tentato di abbassare il numero e mettere un tetto, anche alle spese. Abrogata. Qui bisogna far posto per i Responsabili. Responsabili di almeno tre milioni di costo in più, dopo le ultime nomine, e almeno altrettanti se arriveranno nuovi posti. Più Posti Per Tutti.

Ogni volta penso, non può essere peggio di così

E invece....

lunedì 9 maggio 2011

Prove di idiozia

Visto che non lo fa quasi nessuno a livello nazionale se non qualche blog,  lo faccio io, nel mio piccolo.
Ascoltate qui, era il 5 novembre del 2008, e Barack Obama era appena stato eletto alla Casa Bianca.


Attendiamo adesso altre illuminanti dichiarazioni del tuttologo Gasparri sull'andamento della politica mondiale.

Tornerò a breve comunque sulla pochezza dei cialtroni che compongono la politica italiana, perchè qui la misura è colma. Per adesso, godetevi questa perla.


giovedì 5 maggio 2011

Asfalto rosa

Questo post sarà molto parmigiano, visto l'argomento.
Avrete notato (i parmigiani, ovvio) che il cosiddetto "Stradone", ossia Viale Martiri della Libertà, è stato totalmente riasfaltato, e adesso è liscio che fa fin impressione.
Prima che vi venga di dire che è merito di Vignali, vi dico subito perchè è stato riasfaltato: domenica pomeriggio prossima su quella strada ci sarà l'arrivo della tappa del Giro d'Italia, e quindi, per salvaguardare i culi dei ciclisti professionisti, si è provveduto a riasfaltare lo Stradone, ma anche via della Repubblica (addio porfido) e altre vie del centro cittadino.

Peccato, dico io, che il Giro d'Italia non passi attraverso la pista ciclabile che 4 volte al giorno percorro io per andare da casa all'ufficio, visto che, nel tratto di Via Emilia Est, fa letteralmente schifo.
Io contringerei chi ha disegnato quella pista ciclabile a percorrerla all'infinito, avanti e indietro, come un novello Sisifo, così che si renda conto.
Non solo buche, cambi di corsia, passaggi stretti, strade che attraversano, ma anche l'ignoranza di pedoni e automobilisti, i quali se scendi in strada per evitare i pedoni ti urlano che "c'è la pista ciclabile", facendo ampi gesti con le mani, ma quando si tratta di invadere la pista stessa, e di parcheggiarci sopra, non si fanno tanti problemi.

E' vero che di problemi me ne faccio pochi anch'io, visto che mando a stendere una media di 3-4 automobilisti al giorno, ma la sopportazione è vicina al limite.
Devo vestirmi di rosa, appiccicarmi un numero, e prendere dell'EPO per avere più voce in capitolo?

lunedì 2 maggio 2011

Festeggiare?

E così, sono passati sia il 25 aprile che il 1 maggio, con il consueto carico di polemiche, distinguo, appunti, rivendicazioni e vendette.

Da parte mia, il 1 maggio l'ho passato in campo, visto che la sera prima a San Marino il tempo ha pensato bene di rimembrare i tempi dell'Arca di Noè, e ha rovesciato sul povero diamante di Verucchio un bel po' d'acqua, costringendoci a recuperare domenica, quando Giove Pluvio si è concesso un po' di riposo (che diamine, era la Festa del Lavoro!) e ci ha lasciato giocare.
La mia povera schiena non ha gradito tutta l'acqua che si è presa, ma vabbè...è un problema di anagrafe...

Ricomincia la settimana, e ci arriva la notizia della morte (assassinio? esecuzione? volontà divina?) di Osama Bin Laden. Non riesco a festeggiare la morte di un essere umano, ma di una cosa sono sicuro: senza di lui, il mondo è un posto migliore. I metodi USA sono sicuramente discutibili (incursione in un Paese straniero, nessuna condivisione di notizie, metodi spicci e sbrigativi), ma non si può contestare la coerenza. Obama e la CIA l'avevano detto: se avremo l'occasione colpiremo, e così hanno fatto. Sapete, all'estero quando i politici o gli occupanti cariche istituzionali dicono una cosa, è abitudine poi mantenerla, cosa alla quale in Italia non siamo più abituati.

In molti ora si aspettano una reazione violenta da parte dei terroristi estremisti di Al Qaeda. Spero si sbaglino, ma effettivamente, i pericoli ci sono tutti. L'unica speranza concreta è che le intelligences dei Paesi alleati funzionino a dovere, e riescano a sventare gli eventuali preparativi prima che si concretizzino.

Leggo molti amici americani su Facebook che festeggiano la notizia della morte del nemico pubblico numero uno con gioia ed esultanza. Li capisco, sono stati attaccati con violenza sul loro territorio, ed è una cosa che non dimenticano. Ma ripeto che festeggiare la morte di un uomo è sempre deprecabile. Avrei capito maggiormente dedicare la giornata al ricordo dei caduti negli attentati dell'11 settembre, parlando e pensando a loro, più che ad un cadavere che non si sa dov'è finito. Ripeto però che non piango neppure il terrorista morto. Ha scelto una vita di guerriglia e di violenza, ed è morto con violenza: è una scelta sua, ha causato tanto dolore e adesso l'ha subito. La ruota gira.

Comunque la pensiate, a me non mancherà.