venerdì 31 dicembre 2010

2010: il bilancio

31 dicembre, tempo di bilanci. Che anno è stato? Per ognuno di noi sarà stato diverso, ovviamente. Per me è stato positivo in certi aspetti, negativo in altri.
Prima di tutto, la salute: bene primario numero uno. Anche se i politici di Parma fanno di tutto per cercare di peggiorarla, costruendo un inceneritore che non ha il minimo senso compiuto, per il momento le cose non vanno male, anzi. E quindi, già per questo, bisognerebbe essere contenti. Certo che, caro Pelo, da qui a marzo bisognerà perdere qualche chiletto... ;-)

Il LAVORO
Partiamo dalle note dolenti. Il 2010 è stato un anno da dimenticare. Si è aperto, il 4 gennaio scorso, con un sequestro in un call center. Figurarsi come poteva finire.
Il progetto al quale stavano lavorando è finito con l'arrivo della società ad una procedura fallimentare, l'Amministrazione Straordinaria (Prodi-bis, per chi ne sa). Era il nostro obiettivo, per cercare di salvare più posti di lavoro possibile. In aprile, mi hanno fatto fuori, e chi è venuto dopo di me ha fatto fallire la società: complimenti.
Da aprile ad una settimana fa, sono stato disoccupato. Questo mi ha portato dal lavorare 15 ore al giorno ad avere 24 ore di tempo libero. Deleterio. Tanto che ho scritto due romanzi. Brutto non sapere cosa fare.
Brutto anche non sapere fare i lavori di casa.
Da una settimana, ho ricominciato a fare qualcosina: speriamo che il 2011 porti stabilità.

La FAMIGLIA
Mia moglie è una Santa. Già mi sopporta in tempi normali, ma sopportarmi da disoccupato deve essere stato terribile. Fatto sta  che mi sopporta. O in una vita precedente ha avuto colpe inenarrabili, o è una Santa. Fate voi.
I ragazzi sono davanti alle loro strade, alcune già tracciate, altre da scegliere. Spero di essere loro utile, magari anche solo come esmpio negativo, chissà. Fatto sta, che anche loro, per molti aspetti, sono dei Santi.
La nostra famiglia è composta anche dai Gatti. E da pochi giorni, c'è stato un nuovo arrivo. Alla Cipolla e alla Pici, si è aggiunto Baldo, un terremotino di cinque mesi che ha messo a soqquadro la casa in pochi giorni.
Ci mantiene giovani.
Nel 2010 siamo stati in Vietnam, Laos e Cambogia. E' stato un buon viaggio, anche se non eccezionale, nel quale abbiamo conosciuto nuovi posti e fatto nuove esperienze. Per questo, bilancio positivo.

Il SOFTBALL
E' una parte importante della mia vita, e occupa un capitolo a parte. Complice la disoccupazione, mi sono dedicato molto al softball nel 2010, e i risultati non sono stati male.
Ho fatto diverse partite di ISL, e devo dire che sono piuttosto soddisfatto. Ho avuto buone designazioni, culminate con la finale di Coppa Italia a Forlì in ottobre.
Non sono quasi mai contento di come vanno le partite, penso che si possa fare sempre meglio, ma nel complesso sono moderatamente soddisfatto. Sicuramente, ci metto sempre tutto me stesso.
Poi, piò andare bene o male. Per chi legge, e mi sopporta in campo, sappiate che non sbagliare mai non è possibile. Sbagliare il meno possibile è auspicabile. Sicuro, ci metto un grande impegno. Apprezzate almeno quello.

L'INTER
Come interista, il 2010 è stato il miglior anno di tutti i tempi. Campioni  d'Italia, vincitori della Coppa Italia, Campioni d'Europa, vincitori della Supercoppa Italiana, Campioni del Mondo. Pretendere di più sarebbe da pazzi. Ripetersi, un sogno.
Io credo che dopo tanti anni di sofferenze e soprusi, un anno come il 2010 gli interisti se lo meritavano. Adesso, non è detto che si continui a vincere, anzi. Ma fa lo stesso. Avere la certezza che il migliore alla fine vince, e non quello con più schede telefoniche era quello che volevamo da anni.
Il nostro anno c'è stato, e sta finendo. Sarei contento se nel 2011 si portasse a casa qualcosa, ovvio. Ma anche se non arrivasse niente, sarei contento lo stesso.
Nel 2010 abbiamo goduto talmente tanto....
E comunque, su Leonardo ho sensazioni positive. Vedremo.

L'ITALIA
Il 2010 per il nostro Paese è stato un anno deleterio. La nostra classe (?) politica non ha limiti al peggio, da qualsiasi parte la si guardi, e l'Italia ne è il fedele specchio.
Non riesco ad essere ottimista, se non per un qualche giovane che comincia, forse, ad aprire gli occhi.
Una cosa che mi colpisce sempre, è notare che c'è tanta gente in giro che è presa per il culo, se ne rende conto, e questo gli sta bene. E' una cosa che proprio non capisco.

Il MONDO
Forse qualcuno si sta rendendo conto che se andiamo avanti così, è la catastrofe. Se il 10% degli abitanti mondiali controlla il 90% delle risorse, qualcosa non va. E il fatto di essere fra quel 10% non è che toglie importanza al problema.
Il problema, per capirci, è che il 90% degli abitanti mondiali si divide solamente il 10% delle risorse, e spesso in subappalto.
Questo sistema non tiene, ed è evidente. Qualcuno (forse) lo ha capito.
Anche qui, vedremo.

Alla fine, 'sto 2010 del cavolo sta finendo. Arriverà il 2011 e per me comincierà subito con una udienza su una causa, a Milano, una reminiscenza di una vecchia avventura. Probabilmente andrà male, ma non sarà colpa del 2011, ma di cose piovute nell'anno che sta per arrivare dal passato. Speriamo che il 2011 dia soddisfazioni, oltre che per l'Inter (eh beh, sì eh....), anche per altre cose.

Il giorno più bello del 2010? Probabilmente il 22 maggio. Vedere Zanetti con gli occhi spiritati dalla felicità che alza quella Coppa che aspettavamo da 45 anni, mi ha commosso, lo confesso.
Il giorno più brutto? Non ricordo. Bisogna rimuovere le brutte cose.

Tantissimi Auguri di un grandissimo 2011 a tutti.

mercoledì 29 dicembre 2010

La quarta promessa

Potrebbe essere un buon titolo per un prossimo racconto. Invece è una farsa.
Berlusconi ha fatto la sua quarta promessa riguardo il rifiuti di Napoli:

1) Il 22 ottobre aveva detto "Entro dieci giorni sarà tutto risolto". E mandò Bertolaso, l'uomo dei miracoli.

2) Il 28 ottobre tuona "In tre giorni ripuliremo Napoli".

3) Il 4 dicembre dichiara "In qualche giorno saremo in grado di riportare Napoli al suo splendore".

4) Proprio oggi Gianni Letta dichiara "Entro Capodanno Napoli sarà pulita".

Amici di Napoli: ma non avete il dubbio che vi stiano prendendo per il culo? 

martedì 28 dicembre 2010

Mi fate schifo

Uno parla di falsi attentati, e di false rivendicazioni; uno inventa un attentato, non lo rivendica, ma fa finta di sventarlo; uno fa assumere un ex terrorista nero, salvo poi farlo licenziare perchè guarda Facebook in ufficio; uno fa costruire un aeroporto a Bolzano e dà l'autonomia ad un parco nazionale in cambio di voti.

Qualcun altro soffre perchè da più di un mese la loro figlia è scomparsa, e nessuno ha la più pallida idea di dove sia finita; qualcun altro ammazza il vicino di casa e quattro figli "perchè era stanco di soprusi"; qualcun altro sta dicendo che investe in Italia solo se le conquiste dei lavoratori degli ultimi decenni saranno cancellate.

Ma è questo il nostro Paese?

L'anno prossimo spenderemo in media circa 1000 euro in più all'anno, per vari aumenti di prezzi e di tariffe. In compenso, la disoccupazione aumenta, ed i salari restano fermi. Ho saputo però che a Parma, in tanti stanno portando le Porsche a vendere di corsa, per paura del redditometro.

Le ragazzine spariscono, ma del Decreto Sicurezza non se ne parla più: d'altra parte, non è interessante, non è stato un immigrato...

A Mirafiori con la nuova turnistica uno non ha idea di quando e quanto dovrà lavorare il mese successivo: praticamente non esisti, la tua vita non esiste, è tutta in mano all'azienda.

Sapete una cosa?

Mi fate schifo.
Tutti.

domenica 26 dicembre 2010

Racconti

Ho appena finito di scrivere il mio secondo racconto.
Avere tempo libero è deleterio, ho notato. La fantasia comincia a galoppare, e vista l'inattività, si comincia a scrivere. E così due idee che giacevano lì tranquille, hanno preso forma, e sono state messe su carta.

Ho mandato già il primo ad una decina di case editrici, di quelle che pubblicano gli esordienti, signori nessuno come me che si cimentano in qualcosa molto probabilmente più grande di loro.
Vi  farò sapere.

Intanto, vi dico che il primo racconto si intitola "Davanti ad ogni cosa", e che è ambientato un una Italia strana, che in realtà non esiste e non esisterà mai. Una Italia nella quale qualcuno impazzisce e comincia ad uccidere, e bisogna trovarlo. Alla fine lo trovano, vi anticipo questo.

L'altro invece si chiama "Il cassetto nella mente", e parla della vita di due gemelli. Uguali identici fra loro, ma dalle vite molto diverse, che alla fine si intersecheranno in maniera drammatica.

Vedremo cosa diranno di me coloro che ne capiscono. Vi terrò aggiornati.
Intanto, vi basti sapere che mi sono divertito molto, e che ho ancora qualche idea, lì che dorme. Cercherò di svegliarle.

venerdì 24 dicembre 2010

Benvenuto a Leonardo, e Buon Natale

Leonardo questa sera andrà a cena, per la vigilia di Natale, da allenatore dell'Inter.
Benvenuto a lui, finalmente sulla sponda giusta di Milano, e un 
BUON NATALE 
a tutti quelli che leggono in quest'istante.
Adesso, andiamo a mangiare dei tortelli, e poi da domani, ne riparleremo.

martedì 21 dicembre 2010

Prime notizie di softball

Il Consiglio Federale ha posto i primi paletti per la stagione di softball 2011. Per gli appassionati (me compreso) vuol dire che manca un po' meno all'inizio della stagione, e quindi sono buone notizie.

La Serie A1 (Italian Softball League) inizierà il 26 marzo, con un discreto anticipo rispetto al passato. Si gioca ininterrottamente fino al 28 maggio, con un doppio turno il weekend del 14-15 maggio, quando in due giorni si giocheranno la penultima e l'ultima di andata. Poi ai primi di giugno il Torneo di Bollate, e poi ancora si gioca sempre fino al 23 luglio, data nella quale finisce la regular season.
Agosto dedicato alla Nazionale (Europeo in Friuli) e alle Coppe Europee per Club (Coppa Campioni a Caserta, Coppa Coppe a Castions di Strada), ma già il 27-28 agosto si torna a giocare con la Coppa Italia.
In settembre via ai playoff, con l'assegnazione dello scudetto il 1-2 ottobre.

La Serie A2 invece è stata divisa in due gironi, eccoli:
Girone A

Liburnia
Fiorentina
Langhirano
Dream Team RE
Pianoro
Arezzo
Roma
Polizzi

Girone B

Collecchio
Staranzano
Old Parma
Verona
Star Cairo
Azzanese
Saronno

Si comincia il 2-3 aprile con la Coppa Italia, e poi via con la regular season, che finisce il 23 luglio, con due soste (il weekend di Pasqua, e il 4-5 giugno, quando ci sarà un turno di Coppa Italia).
I playoff saranno tutti in settembre.

Tra le novità, la possibilità in ISL di schierare liberamente la lanciatrice straniera, con l'accortezza che un solo lancio "battezzerà" quella partita come gara delle straniera.


sabato 18 dicembre 2010

Il mondo è nerazzurro.

Tafazzi

Vi ricordate Tafazzi?
Era un personaggio geniale, inventato da Aldo, Giovanni e Giacomo, ed impersonato da quest'ultimo.
Vestito con una tuta nera attillata che gli copriva la testa, tipo Diabolik, con le braghette corte, un sospensorio e una bottiglia di plastica, che continuava a martellarsi sulle balle, saltellando al ritmo di una canzoncina.
Martellate sulle balle. Il massimo dell'autopunizione.
Beh, mi è venuto in mente Tafazzi, leggendo questa intervista a Bersani apparsa nei giorni scorsi su La Repubblica.
Cosa dice il segretario del PD?
Che la strada per il suo partito è l'alleanza con il Terzo Polo (Fini, Casini e Rutelli), e che per fare questo, bisogna sacrificare le primarie.
Le reazioni della base del PD a questa intervista sono inequivocabili, almeno leggendo la maggioranza dei commenti sul sito personale di Bersani: fai questo, e noi votiamo in massa Vendola.
Ora, qualche considerazione personale:

1) Le primarie. E' da un po' di tempo che il PD perde le primarie organizzate da se stesso, perchè presenta candidati lontani dalla base, che regolarmente vengono battuti da altri candidati presentati contro il volere della dirigenza. Il caso più eclatante, Vendola in Puglia. Come rimediare a queste sconfitte? Ascoltare la base? Ma no, certo: abolire le primarie.

2) Le alleanze. La base del PD è chiara: alleanza con Di Pietro e Vendola, ed opposizione senza se e senza ma al governo Berlusconi. Cosa fa la dirigenza? Si sposta verso il centro, per cercare l'alleanza con Casini (forza clericale e arretrata sui temi sociali ed etici), Fini (ex fascista, ex missino, uno che si sarà ravveduto, ma è quanto di più lontano dalla base del PD che si possa immaginare), e Rutelli (ex membro del PD, andato verso il centro per dissidi con la dirigenza stessa, che ora lo insegue).

3) Il rapporto con Berlusconi. E' evidente a tutti, nella base del PD, che l'opposizione a Berlusconi deve essere intransigente, puntuale, netta ed inequivocabile. I dirigenti cosa fanno? Dicono che si deve andare "oltre Berlusconi", non "contro". Che il PD non fosse "contro" Berlusconi lo si era già capito, visto che quando ha governato si è ben guardato da fare qualsiasi mossa che potesse anche solo innervosirlo (abolizione leggi vergogna, conflitto di interessi, ecc. ecc.). Ma pensare "oltre" quando il problema è ancora ben presente, supera ogni aspettativa.

Mi è venuta in mente anche un'altra cosa, leggendo Bersani.
Mi è venuto in mente l'intervento di Nanni Moretti, in piazza Navona, nel 2002.
Ascoltatelo, e ditemi cosa è cambiato, da allora.


venerdì 17 dicembre 2010

Rivolte

Ho visto, come tutti, le immagini degli incidenti di Roma del 14 dicembre. Come credo tutti quelli della mia età, ho rivisto purtroppo scene che da trent'anni non si vedevano sulle strade italiane, G8 di Genova a parte.
Mi sono chiesto, come secondo me dovrebbe fare chiunque, il perchè di tanta rabbia, sfociata poi nella violenza di pochi, e ho guardato le facce dei fermati, trascinati via dalla Polizia.
Ragazzi giovani, che immagini sui libri e nelle biblioteche. Ed invece erano lì, portati via a forza dai poliziotti. Una rabbia di questo tipo, da quel tipo di platea, secondo me, merita una analisi attenta, per capire cosa sta succedendo.

Ieri sera, ad Annozero, c'era ospite tra gli altri, il Ministro della Difesa, Ignazio Larussa. Quando Santoro ha dato la parola ad un rappresentante degli studenti, è successo questo:




Quando si è tornati più o meno alla normalità, ha preso la parola Di Pietro.




Io non so, sarò sbagliato io, ma davanti ad una cosa come quello che è successo il 14 dicembre, avere un'occasione per un Ministro di avere davanti una delegazione di studenti, io avrei cercato di capire, di comprendere... Invece ci si è preoccupati dei minuti di parola che aveva il ragazzo, lamentandosi che erano troppi, insultandolo a ripetizione, e impedendogli di parlare.
Un atteggiamento, come ha detto Di Pietro, fascista.

Io non so se gli studenti hanno tutte le ragioni, se gli incidenti sono stati provocati, o se tutto era già scritto. Io so che molti in Italia sono al limite. E questo limite sta sfiorando la violenza. Ci vorrebbe una classe politica molto più matura di questa per gestire la situazione, ma purtroppo questo è quello che passa il convento.

Sono incazzati perchè nessuno li ascolta, perchè hanno davanti una vita da precari, perchè vedono gli immigrati sulle torri, e immaginano fra vent'anni di esserci loro lassù, perchè non gli hanno ricostruito la città, e perchè sono sommersi dai rifiuti.
Questo mentre uno va a puttane, l'altro è impegnato con le cucine, un'altro prende la casa ad Antigua, si fondano terzi poli, e si fanno primarie inutili cianciando del vento.

Sinceramente, sarei un po' incazzato anch'io....

giovedì 16 dicembre 2010

Pensavo di averle viste tutte...

...ed invece no.
Vengo a sapere questa mattina che il Ministro della Cultura Sandro Bondi ha scritto una lettera aperta ai "compagni" del Partito Democratico, invitandoli a non sfiduciarlo.
Dice Bondi che "Siccome riconosco ancora nei principali leader della sinistra e in particolare a Bersani, Veltroni e Fassino un residuo di concezione seria della politica e di rispetto nei confronti degli avversari politici, vi chiedo di fermarvi e di riflettere prima di presentare contro di me un atto parlamentare cosi' spropositato, pretestuoso e dirompente sul piano umano, che rappresenterebbe un'onta non per me che lo subisco ma per voi che lo promuovete".
Il fedelissimo berlusconiano (ex comunista) conclude chiedendosi  "qual è la ragione per cui la presentate? (la mozione di sfiducia, aggiungiamo noi) i crolli avvenuti a Pompei? Non posso crederci. Sapete bene che altri crolli sono avvenuti nel passato, e probabilmente avverranno  anche nel futuro, senza che a nessuno passi per la testa di chiedere le dimissioni del ministro pro tempore alla cultura".
Ora, non sono talmente ingenuo da escludere che i vertici del PD non facciano l'ennesima minchiata, credendo a queste baggianate, e astenendosi o votando contro  la loro stessa mozione. D'altra parte, questa gente ha candidato Calearo, non ha fatto leggi contro il conflitto di interessi mentre era al governo, quindi di minchiate se ne intende. Ma questa sembra troppo grossa anche per loro.
Bondi è da sfiduciare per Pompei? Può darsi di sì, può darsi di no.
Io direi però che finanziare un film bulgaro perchè lo chiede il Capo, oppure assumere parenti della sua attuale compagna al Centro Sperimentale di Cinematografia facendo pesare il ruolo di Ministro, oppure finanziare il Teatro Marengo a Novi Ligure (dove è nata la compagna di Bondi, Emanuela Repetti, che si è pubblicamente vantata di avere ottenuto l'obolo) in tempi di tagli alla cultura e a scuola ed università, è abbastanza per sfiduciare, rimandare a casa, e sperare che non ne esca mai più, l'attuale Ministro.
Io dico che Bondi va sfiduciato perchè palesemente indeguato al ruolo che occupa, come la maggior parte dei componenti di questo Governo, a cominciare dal suo capo.
Vedremo cosa combinerà il PD, che, ripeto, di castronerie se ne intende.

Ma veramente: pensavo di averle viste tutte, ma ogni giorno qui riesco a stupirmi.

mercoledì 15 dicembre 2010

martedì 14 dicembre 2010

Ma lei perchè ha pagato?

Voglio raccontarvi una storia.
Tempo fa, a Milano, spostandomi da un quartiere all'altro per lavoro, sono incappato, mio malgrado, in una zona a traffico limitato. Non me ne sono accorto, colpa mia. Era grossomodo settembre dell'anno scorso.
A maggio di quest'anno, ricevo a casa due multe, per accesso in zona vietata. Una comminata per un accesso alle ore 15.38 di un pomeriggio di settembre, e l'altra per un accesso delle 15.43, dello stesso giorno.
Accidenti! Due multe per una infrazione!
Aveve sì sbagliato, ricordavo di essere entrato per sbaglio in una zona vietata, ma mi sembrava eccessivo pagare due volte per questo!
E così, decisi di fare ricorso. Ovviamente per la seconda multa, visto che la prima era giusta.
E quindi, pagai la prima multa, feci ricorso, allegando il pagamento, e chiedendo al Giudice di Pace di cancellare la seconda.
Come forse sapete, ci sono 60 giorni di tempo per pagare le multe, trascorsi i quali si entra nei meandri della riscossione coattiva, e si ha a che fare con le aziende di riscossione, che ormai sono quasi tutte private.
Mandai quindi il ricorso ai primi giorni di giugno, e aspettai.
Verso fine luglio, mi accorsi che stavano scadendo i 60 giorni dalla notifica della multa. Feci due conti, e decisi di pagare, visto che non sapevo nulla del mio ricorso. Diedi per scontato che si fosse perso negli Uffici Giudiziari milanesi, e mi misi il cuore in pace, pagando la multa. Casomai, pensai, chiederò il rimborso.
A settembre, sorpresa! Ricevo la comunicazione del Giudice di Pace che il ricorso è stato accolto, e che la causa sarà discussa il 14 dicembre.
Questa mattina quindi, mi metto in viaggio verso Milano, abbastanza speranzoso di concludere questa vicenda.
Arrivo dal Giudice con una mezzoretta di anticipo, mi fa entrare con un'ora di ritardo. Qui vengo a sapere che il  Comune di Milano ha depositato il giorno prima una memoria, nella quale sostanzialmente si dice: cosa vuole questo qua, ha pagato! La causa è estinta.
Il Giudice mi guarda, e mi fa: ma lei perchè ha pagato?
Dottore, perchè se non pagavo, passavano i 60 giorni, non volevo pagare sanzioni, interessi, ecc.ecc. Voi mi avete mandato dopo l'accoglimento dei ricorso.
E lui mi guarda, scuotendo la testa: ho capito il suo punto, ma purtroppo pagando lei ha estinto la sua obbligazione, e non posso fare più nulla.
Ma io eventualmente potrei chiedere il rimborso...
No, guardi, non funziona così. Lei non doveva pagare la multa.
Ma se avessi perso, poi avrei dovuto pagare di più...
Esatto, ma non doveva pagare, visto il ricorso che ha fatto.

Ora. La multa era di importo non eccezionale. Ho speso 8 euro di bolli, più la raccomandata, quindi non è morto nessuno.
Però... E' proprio vero: a pagare e a morire, si fa sempre in tempo...

domenica 12 dicembre 2010

Ci manchi, Avvocato

Il 12 dicembre del 2001, nove anni fa, morì Peppino Prisco. Per tutti gli interisti, l'Avvocato.
Prisco era un grande. Non voglio perdere tempo a scrivere di lui, l'hanno fatto in tanti prima di me, e molto più bravi di me.
Voglio ricordarlo tramite le sue battute.

"Il rigore negatoci in Juventus-Inter del  '98 non è stato assolutamente un furto. In realtà, si trattava di ricettazione"

"La Juventus è una malattia che purtroppo la gente si trascina dall'infanzia"

"Quando dò la mano ad un milanista, dopo me la lavo. Quando la dò ad uno juventino, dopo controllo di avere tutte le dita"

"Il Milan è andato in serie B due volte: una pagando, e l'altra gratis. Io sono convinto che ogni retrocessione dovrebbe cancellare cinque scudetti conquistati, ed una Mitropa Cup elimini i residui"

"La storia è nota, siamo nati da una costola del Milan. Veniamo proprio dal nulla"

"Un pronostico su Ascoli-Milan (serie B)? Non so, non seguo il calcio minore"

"Un minuto prima di morire, diventerò milanista. Così, ce ne sarà uno di meno"



APPLAUSI.

Tante persone con una fiaccola

Chi dice duemila, chi dice tremila. Alla fine mi sono avvicinato ad uno del Comitato organizzatore, era contento. Continuava ad arringare la gente con il suo piccolo megafono. Un Eroe.
Gli ho chiesto, quanti saremo. Mi ha guardato, e mi ha detto: "Guarda, avevamo 1.200 candele, e le abbiamo date via tutte in un battibaleno. C'erano tanti senza fiaccola. Secondo me siamo più di tremila". 
Era contento. La città si è mossa, dietro a questi pochi coraggiosi che stanno combattendo contro la maggioranza politica che sorregge il Comune di Parma, contro la maggioranza politica di colore opposto che sorregge la Provincia di Parma, contro una grande azienda come l'Iren ed i suoi interessi economici e politici, contro la maggior parte dell'informazione cittadina? Un po' come combattere contro i mulini a vento insomma. Solo che qui non ci sono pale che girano (palle sì, però...), ma solo una ciminiera che inquinerà l'aria di tutta la zona, provocando (l'hanno detto chiaro e tondo i medici il 22 settembre) tumori e alterazioni del DNA che non potranno mai essere riparati. Un disastro.
Oggi, i commenti. Qualcuno sui commenti della Gazzetta online parla di "messaggio mafioso" e di "atteggiamento fascista" riguardo ad essere andati sotto le finestre dell'abitazione del Sindaco per chiudere la manifestazione.
Invito a guardare la foto a fianco per vedere come questa manifestazione fosse mafiosa e fascista.
Qualcun altro ci chiede dove si metteranno allora i rifiuti, forse nei nostri cortili... ignorando che questa è una protesta con serie e concrete proposte di alternativa, che per brevità allego qui: http://gestionecorrettarifiuti.it/no-inceneritore/alternative.html.
Esiste l'alternativa, e non siamo condannati a diventare come Napoli, come qualcun altro scrive.
Pensate che addirittura Iren è andata nelle scuole a fare educazione ambientale! E' come chiedere al Lupo di fare da baby sitter ai Tre Porcellini... Ma ci rendiamo conto?
Tremila persone hanno sfidato il freddo (tanto...) per sfilare dalle 16,30 fino alle 19,15 circa con una candela in mano.
Per dire: NO, IO NON CI STO.
Le richieste del corteo sono semplici:
1) una seduta del Consiglio Comunale monotematica, con i Medici che il 22 settembre hanno parlato ai cittadini. Affinchè nessuno possa dire, un giorno: io non lo sapevo.
2) un referendum provinciale, per chiedere ad uno ad uno ai cittadini se volete un mostro inquinante nel vostro giardino. Nessuno si potrà tirare indietro.
Vedremo cosa succederà.

venerdì 10 dicembre 2010

Preparando la fiaccolata, considerazioni sui rifiuti

Sabato 11 dicembre, alle ore 16,30, partendo da Piazzale Santa Croce, ci sarà la Fiaccolata contro l'Inceneritore organizzata dal Comitato Gestione Corretta Rifiuti.
Il motto è "Non spegneremo le nostre candele fino a che non spegneranno il loro camino".
Ma cosa si può fare per le migliore gestione dei rifiuti? Cosa può fare ognuno di noi?
Il Comitato propone l'utilizzazione dell'area predisposta per l'Inceneritore per costruire un Centro di Riciclo, come quello già esistente a Vedelago. Ma ognuno di noi come può contribuire a fare diminuire la massa di rifiuti?
Qualcuno dice, consumando meno, e non ha tutti i torti.
Nel nostro piccolo, come famiglia, qualcosa abbiamo fatto. Non pretendiamo di insegnare a nessuno, ma vorremmo condividere, visto che potremmo dare qualche buona idea a qualcuno, e magari qualcuno può darla a noi.

1) Differenziata. Questo è ovvio. Abbiamo il nostro contenitore giallo per plastica, vetro e barattolame, quello blu per la carta, quello marrone per l'umido. Sono là tutti in fila, e li utilizziamo al meglio.

2) Il verde. Esistono vicino a casa nostra due contenitori pubblici per il verde. E lì vanno a finire tutti i tagli del giardino, le foglie cadute dagli alberi, le potature, et similia. L'erba tagliata non va però buttata in questi contenitori dentro un involucro di plastica, cari concittadini. Si usano dei recipienti riciclabili, e si butta solo l'erba...

3) Tetrapak. Il Comune di Parma non tratta il Tetrapak, e ci obbliga a metterlo nell'indistinto. Abbiamo però visto che il vicino Comune di Sant'Ilario (RE) lo fa, e invita a metterlo nei contenitori pubblici per la carta, quelli blu. E allora abbiamo aggiunto un'altro contenitore per il Tetrapak, e ogni tanto ci facciamo la decina di chilometri che ci separa da Sant'Ilario, e andiamo a buttarlo là.

4) Borse della spesa. Da anni ormai rifiutiamo le borse di plastica che vengono proposte in tutti i negozi. Abbiamo le nostre borse riciclate, oppure usiamo quelle di stoffa, o quelle che la Coop ha proposto recentemente. Meno borse di plastica, meno roba da buttare via. All'inizio in tanti ci guardavano increduli o stupiti. Adesso cominciano a capire. Meno male.

5) Filtraggio acqua rubinetto. Abbiamo acquistato più di un anno fa un impiantino per il filtraggio dell'acqua del rubinetto, un filtro ad "osmosi inversa", che rende l'acqua del rubinetto potabilissima (e anche buona, direi!). Questo elimina dalla spesa tutte le bottiglie di acqua minerale. Meno plastica, meno rifiuti! Se pensate al risparmio economico di non dover più comprare l'acqua, lo ammortizzate in pochi mesi. E c'è anche il macchinino per renderla frizzante!

6) Verdura a domicilio. Da qualche settimana ci siamo "abbonati" ad un servizio di consegna ad un punto di raccolta qui vicino da parte di un'azienda agricola che consegna frutta e verdura da loro coltivate ad un prezzo fisso. La cassetta la prendiamo e la riconsegnamo interamente la settimana dopo, riprendendone una piena. Nessun rifiuto da imballaggio. Abbiamo anche eliminato così le borsine di plastica che i supermercati danno per la verdura. E poi, cari colleghi uomini, senza verdura da prendere, la spesa al sabato dura moooolto meno! ;-)

7) Imballaggi.  Il sogno è eliminarli completamente, ma al momento cerchiamo, dove è possibile, di prendere prodotti controllando prima che l'imballaggio sia riciclabile. Questa è dura, non sempre si riesce, ma far passare il messaggio che uno non compra il prodotto perchè l'imballaggio non è riciclabile potrebbe far pensare le aziende ad una maggiore attenzione alla cosa.

8) Distributori automatici. Dove si può, compriamo i detersivi nei distributori automatici. Ad esempio, la Coop vende detersivi per lavatrice e per piatti ad un distributore unico. Prendi il tuo recipiente, che ricicli, lo riempi di quello che vuoi comprare, e te ne vai. Senza imballaggio. Sarebbe l'ideale, per esempio, se i produttori di pasta lo facessero nella loro città (vero Barilla?): un distributore unico di pasta, con il recipiente da riutilizzare. Lo facciamo anche col latte, anche se per motivi di salute non riusciamo tutti in famiglia a bere il latte intero. Infatti questi distributori sono caricati con il latte munto intero, ma l'idea sarebbe interessante anche per altre cose.

Cosa potrebbero fare le autorità? Sicuramente aumentare la differenziata. E come si fa? Premiando chi la fa, e punendo chi non la fa.
Immaginate una città senza nessun contenitore per i rifiuti in giro. Nessuno, neanche per l'indistinto. Ognuno a casa avrebbe i suoi contenitorini. Basterebbe aggiungerne uno, per l'indistinto. Con dei codici a barre personalizzati, ogni famiglia sarebbe individuabile perfettamente. Con la raccolta porta a porta (la fanno già per il resto, non penso ci vogliano tanti investimenti), per ogni famiglia verrebbe pesato l'indistinto, e codificato con il codice a barre.
Meno peso di indistinto dai, meno paghi di tariffa. Ci sarebbe l'investimento per il processo dei codici a barre: ma quanto avete speso per la sorveglianza elettronica del centro di Parma? Secondo me questo costerebbe meno...
I rifiuti andrebbero al Centro di Riciclo, e niente verrebbe bruciato.
Oppure si potrebbero incoraggiare i distributori di beni (pasta, zucchero, sale, latte, per fare esempi, oltre ai detersivi), senza uso di imballaggi a perdere. Magari si potrebbero spingere con degli sconti fiscali.
E poi, invece di dare vantaggi fiscali alla rottamazione delle auto (che inquinano, dateli alle auto elettriche!!!), perchè non incentivare gli impianti per il filtraggio dell'acqua pubblica (che deve restare pubblica, ma ci torneremo)?

Un sogno? Speriamo di no.
Intanto, SABATO 11 DICEMBRE FACCIAMO UN SACRIFICIO E ANDIAMO IN PIAZZA, CONTRO L'INCENERITORE.  Non è politica. L'aria pulita non è di destra o di sinistra. Certo però che i Partiti politici che si macchiassero di una decisione del genere, o non prendessero posizioni chiare contro l'inceneritore non avranno mai più il mio voto. Questo deve essere chiaro.

Le generazioni che verranno dopo di noi, un giorno, ci ringrazieranno.

giovedì 9 dicembre 2010

Dottor Di Pietro, un po' di attenzione...

E' notizia di queste ore che due deputati eletti nell'Italia dei Valori, il movimento duro e puro di Antonio Di Pietro, stanno per passare armi e bagagli con la maggioranza.
Si tratta di Antonio Razzi e di Domenico Scilipoti.
Razzi è residente in Svizzera, ed è stato eletto nella circoscrizione Estero (Europa) nella lista dell'ex magistrato, mentre Scilipoti, siciliano di Barcellona Pozzo di Gotto, è stato eletto nella circoscrizione Sicilia 2.
Ora, a parte immaginare il giubilo di chi ha votato Italia dei Valori nella circoscrizione Estero ed in quella Sicilia 2, vedendo che il proprio rappresentante passa con Berlusconi proprio nel momento nel quale si potrebbe far cadere il Governo guidato dal Nemico numero Uno di chiunque voti Italia dei Valori, bisogna sicuramente invitare la dirigenza di questo partito ad una maggiore attenzione.
Già in passato infatti due eletti in questo partito si sono distinti per avvenimenti quantomeno strani: Sergio De Gregorio nella scorsa legislatura contribuì a far cadere il Governo Prodi, aprendo la strada al ritorno di Berlusconi al potere, e Americo Porfidia dovette lasciare il gruppo parlamentare in quanto indagato per estrosione aggravata per favoreggiamento alla camorra (ovviamente non si dimise, passò al gruppo misto e votò ogni fiducia al Governo Berlusconi).
Caro Antonio Di Pietro (permetterà il "Caro"...), la invito ad una maggiore attenzione. Già siete pochi, poi quei pochi li scegliete con i piedi, andiamo molto male...
In questo modo, fate proprio il gioco di chi state combattendo, credo in maniera intellettualmente onesta, e la stessa figura barbina dell'altro (??) partito d'opposizione, quel PD che non perde occasione per dividersi in otto correnti di pensiero diverso appena sorge un problema, e non batte un colpo quando di tratta veramente di far male politicamente a questa destra populista e corrotta che sta trascinando l'Italia nel baratro.
Mi raccomando...

mercoledì 8 dicembre 2010

Assange libero

Vi verranno a raccontare che Julian Assange è stato arrestato per stupro.
Non è vero. Il rapporto summenzionato era consenziente, ma il preservativo ha fatto cilecca.
La prova è raccontata a questo LINK che rimanda poi ad un articolo del Daily Mail
La verità è un'altra: Assange è stato catturato perchè ha rivelato informazioni che dovevano restare nel segreto dei diplomatici, al riparo dall'opinione pubblica mondiale.
Assange ha fatto informazione.
Prova ne è il fatto che il nostro Ministro (?) Frattini così esulta dopo l'arresto di Assange: "Era ora. L'accerchiamento internazionale ha funzionato".
Il Ministro (?) Frattini ha detto una cosa gravissima e contro la libertà di informazione, e deve risponderne in Parlamento. Blaterare va bene solo in Italia, a quanto pare. Quando si parla di cose più grandi di sè (e non ci vuole molto, nel suo caso) bisogna misurare le parole.
Se l'Italia ha preso parte a questo "accerchiamento" non lo ha fatto a mio nome, e credo a nome di nessuno dei tanti cittadini italiani che hanno a cuore la libertà.

Frattini si deve dimettere immediatamente.

Cliccando su questo link: LIBERATE JULIAN ASSANGE potrete firmare la petizione organizzata dal Fatto Quotidiano per la liberazione di Assange.
Al momento di scrivere queste righe, già 8.825 persone hanno firmato.

8 dicembre 1980: addio a John Lennon

La sera dell'8 dicembre 1980, alle ore 22.50 circa, dopo aver registrato in studio una parte del suo nuovo album, John Lennon stava uscendo, davanti dal Dakota Building, quando un venticinquenne di nome Mark Chapman, che lo stava aspettando nel buio, uscì allo scoperto e gli sparò, uccidendolo.
Gli urlò: "Ehy Mr. Lennon! Stai per entrare nella storia!".
John Lennon fu uno dei più grandi protagonisti della musica del Novecento. Insieme con Paul McCartney diede vita forse alla miglior coppia di compositori della storia del rock 'n' roll, dando vita ad alcune tra le più grandi canzoni di tutti i tempi.
Alcuni esempi? Guardate qua: From me to you; She loves you; I want to hold your hand; Ticket to ride; Penny Lane, per citarne solo alcune, e solo dei Beatles.
Come poi dimenticare Imagine, una delle canzoni ancora più eseguite come cover al mondo?
Pensavo fosse giusto, a trent'anni dalla morte, ricordare un Grandissimo che ancora tutti noi abbiamo nel cuore.


martedì 7 dicembre 2010

Luciana Litizzetto

A casa mia, la domenica sera, è molto difficile che si manchi l'appuntamento con Luciana Litizzetto, alla fine di "Che tempo che fa". Bisogna proprio che giochi l'Inter, e anche allora quei dieci minuti magari giro e mi guardo la comica piemontese.
Domenica l'ho vista, e sapevo già, alla fine del pezzo, che qualcuno si sarebbe incazzato di brutto.
E infatti così è stato, ma le voci sono abbastanza divise, anche nel centrodestra.
Cosa ha detto la Litizzetto di clamoroso?
Praticamente che è uno scandalo che la Camera dei Deputati chiuda fino al 14 dicembre, data nella quale sarà votata la sfiducia al Governo Berlusconi.
Con il suo consueto modo di fare piuttosto irruento, la torinese invita i politici ad altre attività. Come ad esempio Cicchitto, Stracquadanio e Bondi, a pulire i cessi del Cottolengo, o D'Alema, invitato a vangare la terra, o Casini, chiamato ad indossare pantaloni di pelle, fare la lap dance per trovare soldi per la Sla.
Dopo altre battute, ha invitato tutti i politici "ad andare all'inferno a spegnere le fiamme col culo".
Non potevano mancare le reazioni.
E non poteva mancare "Libero", con il suo direttore Belpietro, che ha attaccato la comica, accusata di "avere esagerato".
Ma i suoi lettori in parte hanno tradito, schierandosi clamorosamente dalla parte della Litizzetto.
Risplende di luce propria invece la lettera aperta mandatale dal Senatore Andrea Fluttero (Pdl), nella quale il politico dichiara che le affermazioni della comica "sono un misto di volgarità e qualunquismo che non aiutano il nostro Paese ed i cittadini  a crescere in partecipazione democratica ed in capacità di  valutazione e giudizio sulla politica, unico strumento per fare scelte consapevoli e mature in grado di valutare sia le proposte politiche che la qualità del lavoro dei singoli".
Sarà.
A me sembra che chiudere la Camera dei Deputati per paura di essere sconfitti da una minoranza sia un atto assolutamente antidemocratico. A me sembra poi che se un Senatore trova il tempo di scrivere una lettera aperta ad una comica, vuol dire che ha poco da fare. A me sembra infine, che siamo ad un punto di non ritorno. La distanza fra il mondo immaginario dei politici e la realtà è talmente grande che ormai non so se si potrà mai colmare.
Per questo ormai è urgente e inderogabile pensionare questi imbecilli, e tornare ad essere una democrazia compiuta.

lunedì 6 dicembre 2010

"Non ho voglia di risponderle"

Repubblica.it, edizione di Parma, ha messo online un video molto interessante, sulla vicenda Inceneritore.
Guardatelo, e fatevi un'idea.



Nel video è solamente accennata l'alternativa, che c'è ed esiste già, il centro riciclo di Vedelago.
Manca nel video una faccenduola di secondo piano: la provincia di Parma sta spingendo molto per l'inceneritore, ed il Presidente della Provincia è Bernazzoli (PD).
La figlia di Bernazzoli è stata recentemente assunta in Iren, l'azienda che sta costruendo l'inceneritore.
Il Comitato Gestione Corretta Rifiuti ha chiesto, invano, fino ad ora, spiegazioni.

Un altro personaggio coinvolto, il Direttore Generale di Iren Viero, è stato rinviato a giudizio dalla Procura della Corte dei Conti per danno erariale, per il periodo nel quale era Direttore Generale della Regione Friuli Venezia Giulia, nell'amministrazione Illy, anche lui rinviato a giudizio.

Viero nel video è quello che parla degli 80 milioni di penale, che invece qualcuno pensa non siano dovuti.
Certo, tutti i "non ho tempo", "non ho voglia di risponderle", "non mi rompa i coglioni", "adesso ho da fare", dei vari politici sentiti nel video, non fanno che avvicinare la gente alla politica.
A legnate.

Nessuno, dico nessuno, si preoccupa delle conseguenze che l'inceneritore avrebbe sull'ambiente. L'unica preoccupazione sono i soldi.
Evviva.

Peccato, Wesley

Wesley Sneijder non ha vinto il Pallone d'Oro.
Dalle prime indiscrezioni, sembra che ai primi tre posti saranno Iniesta, Xavi e Messi, i tre piccoletti del Barcellona.
Ora, possiamo discutere a lungo su chi sia meglio di chi, ed io non sarei il più equilibrato, visto il mio noto tifo per i colori nearzzurri interisti.
Devo dire però che, con tutta sincerità, non mi aspettavo che Sneijder vincesse il Pallone d'Oro: un po' per il fatto che comunque il Mondiale l'ha perso, in finale contro Iniesta e Xavi, e un po' perchè dopo la kermesse sudafricana all'Inter è arrivato il fratello gemello di Wesley, uno che gli assomiglia molto, ma che in campo non è neppure parente.
E allora, si può vincere il Pallone d'Oro avendo gettato al vento la stagione da agosto a dicembre?
Secondo me no.
In molti dicono che il momento-no dell'Inter dipende dal dopo Mondiale, e che molto giocatori sono stati spremuti sia dalla stagione passata che dalle Nazionali.
Io non credo sia così.
Guardate il Barcellona. E' pieno di Nazionali, che sono arrivati in fondo al Mondiale (l'hanno vinto!), eppure nella Liga stanno facendo faville, e poco tempo fa, hanno rifilato cinque pappine ai vecchi nemici del Real e al nostro vecchio condottiero, Mourinho.
Quindi, la "scusa" del Mondiale sta mica tanto in piedi, secondo me.
Ma allora, è giusto che il Pallone d'Oro veda ai primi tre posti Iniesta, Xavi e Messi?
Secondo me, per i primi due, niente da dire, e anzi, faccio il tifo perchè il trofeo sia consegnato a Andres Iniesta, che secondo me lo merita più di tutti gli altri.
Stagione fantastica, Liga vinta, semifinali di Champions, Mondiale vinto con gol decisivo, parte finale di stagione sempre ad altissimi livelli.
Niente da dire anche su Xavi, ma Iniesta è meglio perchè ha segnato il gol decisivo.
Ma Messi no. 
Messi mi è spaventosamente simpatico. E' fortissimo, un talento eccezionale. Ma rispetto a Iniesta, Xavi e anche a Sneijder (permettetelo), ha fallito i Mondiali. E allora no, Messi davanti a Wesley non ci sta, come non ci sta l'eliminazione dalle nominations (addirittura!) di Diego Milito, il vero protagonosta della stagione del Triplete interista.
Viva Iniesta, quindi, sinceramente. Ma qualcosa che non va c'è, cari esperti di France Football.

domenica 5 dicembre 2010

Adesso avete le spalle al muro

Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, tramite i suoi rappresentanti in Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna, e segnatamente parliamo di Giovanni Favia, ha presentato nei giorni scorsi una risoluzione (alla quale potete accedere direttamente cliccando) che con ogni probabilità metterà con le spalle al muro tutti i partiti per quanto riguarda la vicenda dell'inceneritore di Parma. Questo perchè non potranno uscirsene con la solita demagogia e politichese: dovranno confermare con un voto quanto hanno sempre blaterato a parole, salvo fare il contrario con i fatti, oppure lasciare l'ambiguità e schierarsi con coerenza.
La risoluzione parla dei costi dell'impianto, lievitati misteriosamente fino al punto che nessuno sa con precisione a quanto ammontano e Iren non consegna il Piano Finanziario, parla del business per Iren dei certificati verdi per bruciare i fanghi di depurazione che devono essere trattati diversamente da norme comunitarie, parla del piano provinciale che abbassa il minimo della differenziata previsto dalla legge nazionale al 65% ad un misero 56% (una inversione di cifre? O un artificiale cambiamento per giustificare l'inceneritore?), parla delle alternative possibili e già esistenti come i centri riciclo come quello famoso di Vedelago, e alla fine chiede al Consiglio Regionale di sospendere ogni autorizzazione di propria competenza in vista di una strategia di uscita.
Vedremo come le forze politiche reagiranno.
A parole cominciano ad essere contro, vista la mobilitazione dal basso, ma a fatti non si muovono: ricordate che il PDL è al governo al Comune e Villani è vicepresidente Iren, mentre il PD è al governo in Provincia con Bernazzoli, la cui figlia è stata recentemente assunta da Iren.
Bella situazione. Ci vuole chiarezza. E la risoluzione del Movimento 5 Stelle porta chiarezza.
Vi teniamo d'occhio!

sabato 4 dicembre 2010

La caduta dei giganti


Ho appena finito di leggere "La caduta dei giganti", l'ultima fatica di Ken Follett.

Ammetto che lo scrittore gallese mi piace, e tanto. Secondo me, Pilastri della terra e il successivo Mondo senza fine sono dei capolavori, e devo ammettere che la strasposizione televisiva del primo, recentemente trasmessa da Sky mi ha soddisfatto appieno.
La caduta dei giganti è il primo romanzo di una trilogia, che dovrebbe affrontare il Novecento, secondo le anticipazioni.
E' ambientato fra il 1911 ed il 1924, ed in pratica è la storia di cinque famiglie che si intrecciano fra loro, e con la Storia vera e riconosciuta di quel periodo. E quindi abbiamo personaggi storici che interagiscono con personaggi inventati, in maniera, sottolinea l'Autore, assolutamente logica e possibile.
Gli eventi sono quelli di quegli anni: l'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo, che di fatto dà il via alla Prima Guerra Mondiale; tutti gli equilibrismi e gli illogici rapporti politici prebellici; la Rivoluzione Russa, attraverso la Domenica di Sangue, rivissuta da un protagonista bambino all'epoca (è del 1905), i moti di marzo 1917 a Pietrogrado, e poi la Rivoluzione d'Ottobre; la fine della Grande Guerra, la pace seguente, e l'inizio degli sconvolgimenti che porteranno alle dittature pre Seconda Guerra Mondiale; la creazione in embrione della Società delle Nazioni.
I personaggi fanno parte, come detto, di cinque famiglie: quella gallese, di minatori e di gente semplice e schietta, mandata a combattere prima sul posto di lavoro per aumentare la sicurezza nelle miniere, e poi nelle trincee in Francia ed in Russia; quella inglese, con il signorotto conservatore e la sorella suffragetta che sostiene il voto alle donne; quella tedesca, che assiste all'entrata in guerra della Germania, alle speranze di vittoria e alla disfatta finale; quella russa, attraverso due fratelli che vivranno situazioni diverse, uno emigrando in America, e l'altro che vivrà tutta la fase delle Rivoluzioni bolsceviche; quella americana, con la guerra vista dall'altra parte dell'oceano, le speranze di pace globale ed i tentativi per arrivarci.
I personaggi storici che appaiono sono diversi, tratteggiati magistralmente da Follett: il 28° Presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, Re Giorgio V d'Inghilterra, l'onorevole Winston Churchill, il generale francese Joffre comandante in capo dell'esercito, il generale di divisione tedesco Erich Ludendorff, il capo del Partito Bolscevico Vladimir Lenin, il Cancelliere dello Scacchiere David Lloyd George.
E' anche l'occasione, secondo me, per ripassare un po' di Storia, materia che mi è sempre piaciuta molto, ma che a mio avviso bisogna saper insegnare, e non è facile.
Ho avuto la fortuna, alle superiori, di avere un insegnante di Storia che la sapeva insegnare molto bene, e quindi mi ha appassionato.
La Storia secondo me va insegnata cercando di capire il perchè sono successe certe cose, mentre il quando è una logica conseguenza. Traduco: non è fondamentale sapere a memoria le date rispetto alle quali sono avvenuti gli avvenimenti, ma cercare di capire il quadro logico attraverso i quali gli avvenimenti si sono svolti.
Capito il perchè è automatico ricordare il quando.
Il libro di Follett, che è e rimane un romanzo, si inserisce bene in un contesto storico molto interessante, denso di cambiamenti e di sconvolgimenti, anche drammatici che hanno segnato l'inizio del Novecento, ma dei quali vediamo ancora le conseguenze.
Superare quel periodo storico con noia e con scarso interesse vuol dire non capire appieno quello che è successo dopo, e dopo ancora, perchè quel "dopo" è la Storia contemporanea ed attuale.
Studiare con profitto ed interesse la Storia (e saperla insegnare con passione) porterebbe forse al giorno d'oggi a sentire meno castronerie e impedirebbe a qualcuno di riempirsi la bocca con citazioni e considerazioni del tutto fuori luogo.

Se ne fregano, anzi, no.

Gran trambusto nei Palazzi della politica. L'Italia va a rotoli, e loro stanno, ovviamente, litigando. Il centrodestra si è diviso, i finiani si sono presi su e se ne sono andati, a fare un'alleanza (pare) con Casini e Rutelli. Buffo come cambia il mondo, Fini e Rutelli furono avversari per la poltrona di Sindaco di Roma, ed ora alleati.
Il centrosinistra è diviso, ma questo non è una notizia. Succede una cosa, ed escono almeno cinque dichiarazioni di esponenti del PD che dicono cinque cose diverse, in palese contrasto fra loro. E puntualmente, escono i titoli dei giornali: "Il PD si divide". A forza di dividersi i vari gruppetti saranno composti da una sola persona. Ridicoli.
Ieri però, il colpo di teatro.
Denis Verdini, uno dei coordinatori del PDL, se ne esce con una dichiarazione: "Noi sappiamo che in caso di caduta del Governo il Capo dello Stato ha le sue prerogative. Lo sappiamo benissimo che funziona così - ha spiegato Verdini - Ciò che non sappiamo e non vogliamo capire, e che non ci piace per niente, è che il Capo dello Stato, nelle sue prerogative, possa pensare che per risolvere i problemi di questo Paese si mandi a casa chi ha vinto le elezioni, Berlusconi e Bossi, e si mandi al governo chi le ha perse, Casini e Bersani. E su questo si innesca una polemica perchè noi andiamo a toccare le prerogative del capo dello Stato. Noi sappiamo che le ha ma ce ne freghiamo, cioè politicamente riteniamo che non possa accadere questo. Anche i partiti hanno le loro prerogative".
Ora, Denis Verdini può dire quello che vuole. Ma sentite un po' cosa dice qualche ora dopo.
"Non ho mai né pensato, né a maggior ragione detto che noi ce ne freghiamo delle prerogative del capo dello Stato. Poiché assistiamo al solito gioco di strumentalizzare e sintetizzare fino all'estremo parole pronunciate all'interno di un lungo e articolato discorso, estrapolandone solo alcune fino al punto da distorcerne il senso, intendo chiarire quanto segue a beneficio dei giornalisti e di chi, come il solerte onorevole Bocchino, ha già cominciato a stracciarsi le vesti: non ho mai né pensato, né a maggior ragione detto che noi ce ne freghiamo delle prerogative del capo dello Stato. Ho spiegato - ha proseguito - che ce ne "freghiamo politicamente", nel senso che se la Costituzione riconosce al Presidente della Repubblica il diritto di seguire il percorso che ritiene più giusto, altrettanto la Carta suprema riconosce ai partiti, che nello specifico hanno il diritto di chiedere, anche a gran voce, di non escludere da un eventuale governo chi ha stravinto le elezioni. Ciò ho detto e ribadisco, senza mai aver avuto l'intenzione di mancare di rispetto al capo dello Stato né di disconoscerne le sue prerogative".
Non poteva dargli del comunista, perchè quella era troppo grossa anche per lui.
Un altro politico che dichiara, e poi smentisce quello che ha dichiarato. Allucinante.
Chi fa il politico dovrebbe avere una dote, comune a tutti gli schieramenti, che è quella della comunicatività. Cioè, saper comunicare.
Qui è pieno di gente che dice cose, e le smentisce tre minuti dopo. Perchè? 

Io credo che ad essere cambiata, e velocemente, non è tanto la Costituzione, ma la classe politica che da troppo tempo è palesemente inadeguata a guidare il Paese, da qualsiasi parte politica la si guardi.
Sono inadeguati, sanno di esserlo, e si stanno rinchiudendo nel fortino.

Sta a vedere che aveva ragione Monicelli.




venerdì 3 dicembre 2010

Bruciare sì, bruciare no

Questo post è preso integralmente dal blog della Associazione Corretta Gestione Rifiuti.
Rende talmente bene l'idea di quello che è successo, che ho pensato di riproporlo tale e quale.
Leggetelo, è interessante.


Questa è una storia di ribellione, e di democrazia.

Di democrazia dal basso, dalle cantine, di democrazia vera.

Quella che vede i cittadini protagonisti di una opposizione determinata e di una proposta attiva.
La storia inizia nel 2005 a Parma, terra di buon cibo e di tradizioni alimentari che si perdono nella notte dei tempi, terra di prosciutti e di culatelli, di parmigiano reggiano e funghi porcini, terra degli spaghetti più conosciuti al mondo.
Nel 2005 l'amministrazione provinciale di centro sinistra approva il Ppgr (Piano Provinciale Gestione Rifiuti).
Il documento è chiarissimo nelle sue conclusioni: nel territorio è necessario un impianto di trattamento dei rifiuti di tipo complesso, per gestire 65 mila tonnellate di rifiuti urbani all'anno. 

In altri termini, un inceneritore.
Nel 2001 un sindaco aveva vinto le elezioni spegnendo il vecchio impianto, al Cornocchio, le cui ceneri sono ancora là, sotto il vecchio camino, in attesa di destinazione. 
Si chiamava Ubaldi, e pur se figlio del centro sinistra, aveva ribaltato gli equilibri alleandosi con la destra e scandalizzando la sinistra, da sempre al potere in città.
Il Ppgr diceva anche dove andava fatto, il nuovo forno. Allo Spip, un'area industriale appena fuori città, a fianco dell'autostrada del Sole, 4 km in linea d'aria dall'angioletto che svetta sul Duomo.
Ma stupisce che nel Piano nessuna proposta alternativa all'incenerimento sia stata presa in considerazione.
Nel dicembre dello stesso anno, sempre il 2005, la locale Enia, municipalizzata che si occupa di gas, di energia e anche di rifiuti, chiede a Ato (Ambito Territoriale Ottimale, che corrisponde ai comuni della Provincia) un parere sull'idea di costruire un forno.
L'Ato non è competente in tema di smaltimento, lo dice la legge regionale ed anche lo stesso ente lo ammette. Eppure scappa un parere positivo, “anche se sotto il profilo formale...”.
E' con questo foglio che Enia bussa al comune di Parma chiedendo il via libera a istruire un progetto che punti alla realizzazione del forno.
E il consiglio comunale, all'unanimità, sottoscrive la proposta.
Il sindaco è ancora Elvio Ubaldi, come Ubaldi è il nome del presidente di Ato, che aveva fatto l'occhiolino al forno: che pazzesche, italianissime coincidenze.
Il vagoncino è ormai sui binari e seppure con una accelerazione lenta si avvia verso la meta.
Nel novembre 2007 Enia chiede il rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale e della Autorizzazione Integrata Ambientale. Si apre la Conferenza dei Servizi che, pur fuori tempo massimo, con un'area individuata ancora a destinazione agricola, approva il progetto.
La Conferenza dei Servizi riesce in un'impresa impossibile: in 5 giorni, fine settimana inclusa, riesce a valutare 155 pagine, 11 allegati, 8 volumi. E compie il miracolo.
L'approvazione definitiva dell'inceneritore di Ugozzolo, il quartiere dove sta sorgendo, è del novembre 2008.
L'impianto approvato però è da 130 mila tonnellate, esattamente il doppio di quanto il piano provinciale aveva indicato. Ma nessuno eccepisce.
E in città sino ad allora si sa poco o niente dell'impianto.
Una fine strategia del non dire aveva portato risultati insperati ma a volte imbarazzanti. Se chiedevi a qualche cittadino, nel 90% dei casi la risposta era un moto di sorpresa: cosa? Dove? Quando?
La società civile però si è messa in moto.
Già nel 2006 è nato il comitato Gestione Corretta Rifiuti, che ha iniziato un faticoso lavoro di informazione dal basso, partendo da zero, conscio del nulla che stava attorno, per colmare il vuoto di notizie, di dati, di studi.
Nel 2009 entrano nel comitato i Gruppi di acquisto solidali, accorgendosi che la filiera corta non potrà esistere, se il suolo sarà inquinato dalle emissioni dell'inceneritore.
Si susseguono convegni, manifestazioni, serate pubbliche, incontri con partiti, associazioni, cittadini, industriali, sindacati, associazioni di categoria.
Nel giugno del 2010 il comitato diventa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse.
Sul fronte legale il WWF si presta per un ricorso al Capo dello Stato, che il prossimo 7 dicembre verrà discusso al Tar di Parma
Un esposto alla Magistratura è depositato nello scorso mese di novembre, segnalando i tanti dubbi e storture di questo assurdo progetto.
Il 22 settembre scorso un convegno con medici e oncologi di fama internazionale ha riaffermato lo scandalo di costruire un inceneritore nei pressi di un centro abitato. Sui rischi sanitari dubbi non ce ne sono più.
Nel frattempo i lavori vanno avanti.
Nel giugno scorso l'associazione ha presentato un piano alternativo a Comune e Provincia, non solo no ma anche dei sì circostanziati.
A fronte di una spesa di 200 milioni di euro, l'alternativa prevede di spenderne 20.
Incrementando e migliorando la raccolta differenziata si può tranquillamente arrivare ad un quantitativo di rifiuti residui inferiore ai rifiuti prodotti dallo stesso inceneritore.
A differenza di quanto molti credono anche l'inceneritore a sua volta ne produce. 
Quello di Parma farà 40 mila tonnellate all'anno di ceneri tossiche, senza sapere ancora dove andranno stoccate, nonostante lo si domandi da tempo a gran voce.
Dall'alternativa invece uscirebbe una materia stabilizzata, inerte, senza alcuna emissione in atmosfera.
Serve a poco sottolineare questi assurdi.
Logicamente il boccone più appetitoso è quello del forno, una vera e propria macchina da soldi, che sforna euro attraverso i certificati verdi, facendo arrossare di verdoni le pupille dei gestori.
L'alternativa non piace perché non genera vorticosi mulinelli milionari.
Addirittura un plico anonimo è giunto a casa dell'associazione.
Dentro c'erano le cifre vere del progetto: non i 175 milioni dichiarati ufficialmente, ma 315, forse 350, insomma il doppio del dovuto.
Il piano economico finanziario, con il quale Enia, ora Iren, ha ottenuto un finanziamento da 1 milione di euro dalla Bei (Banca Europea Investimenti) non è mai saltato fuori, nemmeno quando a chiederlo è stato il sindaco della città, Vignali, che oggi, tramontato il predecessore Ubaldi, non vede di buon occhio il forno, che stanno costruendo a poche centinaia di metri dal più grande stabilimento della Barilla, a fianco di Ikea, di rimpetto al costruendo centro ricerche sulle malattie respiratorie della Chiesi Farmaceutici.
Tutti preoccupati, ma le ruspe lavorano.
Sulla gestione dei rifiuti ancora tanta confusione, in tutto lo Stivale.
Gaetano Pecorella, nel suo tour come presidente della Commissione parlamentare sui rifiuti, è stato a Berlino, dove gli hanno detto che gli inceneritori sono il passato, mentre il presente e il futuro è il riciclo totale dei materiali.
Di materia non ce n'è più, la stiamo perdendo per sempre, esce dai camini degli inceneritori sotto forma di gas tossici.
Oggi la discariche le abbiamo trasferite in cielo.
E Parma vuole ammorbare ancora di più un'aria già in crisi: la quarta area più inquinata al mondo, il microclima che schiaccia le polveri al suolo, l'umidità che le rende difficilmente allontanabili.
Eppure lo stesso progetto prevede un incremento del Pm-10, il famigerato particolato fine, in aumento ogni anno non per pochi chili, ma di 3,2 tonnellate.
Nonostante ogni anno si sfori i giorni consentiti dalla legge, senza che nulla accada.
Dove saranno mai finiti i piani di risanamento dell'aria, approvati, sottoscritti, dimenticati?
Tante parole per dimostrare capacità di eloquio, zero assoluto in concretezza, in fatti veri, reali.
L'11 dicembre Parma torna in piazza con la fiaccolata di Santa Lucia.
Noi non spegneremo le nostre fiaccole finché loro non spegneranno il loro camino.
Parma sta rispondendo in massa al lavoro dei volontari, la gente ora ha capito che questo inceneritore è solo business per pochi e non risolverà problemi, semmai peggiorandoli.
In aprile erano stati in 5 mila da tutta Italia a partecipare alla prima manifestazione nazionale contro gli inceneritori di Parma, sotto una pioggia battente, lungo le vie del centro.
Ora la gente ha voglia di farsi ancora sentire, dagli amministratori sordi e ciechi al rispetto per il territorio e per i loro abitanti.
E dai partiti, che oggi litigano tra di loro, che non sanno prendere una posizione netta e forte, ma che di fatto danno il via libera all'impianto.
Una sinistra che mi mostra ancora più rigida della destra a sostenere le ragioni del forno, arroccata non si sa perché a un progetto inviso dalla popolazione, che porterà inquinamento e terreni intrisi di diossine, furani, metalli pesanti.
A Parma ci sono due città separate, quella dei partiti e degli amministratori, agenzie di controllo incluse, e quella dei Cittadini.
Parlano lingue diverse, non si capiscono, combattono un nemico differente.
I cittadini per la salute, i politici per interessi non ben chiariti.
Nel 2012 le elezioni amministrative in città, chissà se stanno pensando, i partiti, a come presentare l'inceneritore nei loro programmi elettorali. 


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR