Sono stato in piazza l'altra sera. Sono uno di quegli "indignados", come sono stati chiamati, che si sono trovati in una sera di fine luglio, per andare dalle Barricate fino ai Portici del Grano, per chiedere le dimissioni del Sindaco di Parma, Pietro Vignali.
Premetto che secondo me c'erano meno di 1000 persone. Ma è poco importante.
E' importante quello che ho letto il giorno dopo. Tante cose:
- Che la gente in piazza l'altra sera sia manovrata dal PD. C'era qualcuno del PD, certo. Ma di gente "manovrata" proprio non l'ho vista. C'era sì qualcuno, ed io sono fra loro, incazzato nero col PD, per la posizione assunta sul caso inceneritore. Ma di questo, nessuna parola.
- C'erano i Centri Sociali. Sì, c'erano. Embè? Sono cittadini di serie B? Io non faccio parte dei Centri Sociali, non ne facevo parte quando ero giovane ed incazzato, figurarsi adesso. Ma sinceramente non è che mi diano fastidio se protestano insieme a me. Sarei più in imbarazzo ad essere in piazza con certi cialtroni in giacca e cravatta...
- Si indignano a senso unico. Personalmente, mi indigno a 360 gradi, sia contro il Comune, che contro la Provincia, governati da forze opposte (opposte?).
Credo, e secondo me in molti in piazza quella sera lo credono, che Parma sia prigioniera di un blocco di potere molto potente, che coinvolge sia la destra che la sinistra. Credo che vada spezzato questo blocco di potere, e l'unico modo sia sostenere chi fino ad ora è stato sempre fuori da questo blocco.
Certo, ci sono persone e forze diverse fra loro, ma il miracolo sarebbe trovare un Pisapia parmigiano che possa sintetizzare l'unione fra la sinistra non compromessa con il PD affarista di Parma, e le forze cosiddette antipolitiche come il Movimento 5 Stelle, e i cittadini No Termo e gli indignati vari.
Utopia? Può essere, ma credo sia veramente l'unico modo per saltarci fuori.
Altrimenti, avremo un Bernazzoli, o una Guernieri, o addirittura un Ubaldi, che vi farà saltare dalla padella alla brace.
Servono cervelli. Se ci siete, fatevi avanti.