Alcuni telegiornali, in primis quello di Mentana, su La 7, hanno fortemente criticato i fischi e le contestazioni ai vari politici avvenute sulle piazze italiane durante le celebrazioni del 25 aprile.
Le motivazioni addotte alle critiche hanno una certa rilevanza, per esempio quella di contestare il Ministro della Difesa, che rappresenta le Istituzioni, in un momento nel quale si celebra un momento di unità e di forte rappresentanza comune, è un brutto segnale, sostiene il giornalista.
In linea generale, secondo me, Mentana non ha torto. Trascura però un fatto: la maggior parte della gente in piazza in quel momento (non evidentemente la maggioranza degli italiani, almeno si crede) è convinta che le Istituzioni, in questo momento, siano rappresentate da cialtroni. E quindi, conseguentemente, le trattano come tali, fischiandoli e contestandoli.
Si può dare torto ad una situazione del genere?
Vediamo.
Il nostro Presidente del Consiglio, parlando di politica estera, è riuscito nella mirabolante impresa di farsi escludere da tutte le decisioni strategiche che sono avvenute negli ultimi mesi, passando da un "Accordo di amicizia con il popolo libico", firmato con un Dittatore, accolto con tutte le onorificenze e la pomposità del caso, all'accettazione di bombardare "obiettivi militari" gestiti dal Dittatore di cui sopra, schierandosi con i ribelli, riconoscendone il Governo prima ancora che fosse installato.
Parlando di rispetto delle regole, il nostro Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere il Garante della Costituzione Italiana, ha avallato la decisione del Governo di passare ai bombardamenti, dicendo "che è la naturale evoluzione di quanto deciso a marzo", nel rispetto della delibera ONU. Ora, la delibera ONU parla di no-fly zone, non di bombardamenti, e c'è il piccolo problema dell'art. 11 della Costituzione, che mi risulta essere ancora in vigore.
Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Sono andato a vedere l'esatto significato della parola "ripudiare", visto che mi erano venuti dubbi, e ho trovato:
ripudiàre [ripu'djare]
v.tr.
1 vtr
non riconoscere come propria una cosa che ci appartenga; respingere, allontanare da sé una persona con la quale si abbia un vincolo d'affetto, d'amicizia, ecc.
2 vtr
per estensione, rinnegare
per estensione, rinnegare
Ergo, l'Italia RINNEGA la guerra.
Ma allora, Presidente?
Proprio oggi esce una dichiarazione spettacolare di Berlusconi, circa il referendum sul nucleare.
Siccome non voglio passare per parziale, copio ed incollo dal sito del Giornale, quello di Zio Tibia Sallusti, a questo link:
"Se fossimo andati oggi a quel referendum il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Abbiamo introdotto questa moratoria per far sì che dopo un anno o due si possa tornare a discuterne con un'opinione pubblica consapevole e non influenzata da Fukushima. Siamo convinti che il nucleare sia il futuro. I contratti tra Edf ed Enel restano validi"
Io la capisco così: "Siccome gli italiani sono idioti, e fra due anni non si ricorderanno nulla di quanto accaduto in Giappone, gli spostiamo il referendum, poi ci pensiamo noi a convincerli che è la scelta giusta, con bombardamenti mediatici mirati".
L'opposizione, per contro, INSORGE. Quella stessa opposizione che ha lasciato passare il mancato accorpamento dei referendum con le elezioni amministrative, facendo mancare in Parlamento una ventina di voti (provvedimento passato per UN VOTO). Quella stessa opposizione, il PD, che in Parlamento adesso si straccia le vesti, facendo emergere la sua natura ambientalista, mentre a Parma vota compatto per la costruzione dell'inceneritore, in barba a tutte le prove e dimostrazioni chiare e senza ombra di dubbio che questo sarà non solo un buco nell'acqua economico, ma anche fortemente dannoso per la salute.
Ora, convincetemi che non siamo governati e rappresentati in Parlamento da cialtroni.
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