Il Presidente della Repubblica oggi è a Reggio Emilia, per i festeggiamenti dei 150 anni della Unità d'Italia. Di quei 150 anni, Napolitano ne ha vissuti 57 quale politico. Più di un terzo.
Il Consigliere Comunale a Reggio Emilia per il Movimento 5 Stelle, Matteo Olivieri, ha scritto una lettera aperta al Presidente Napolitano.
Eccola.
Gentilissimo Presidente della Repubblica, come cittadino prestato temporaneamente alla politica, eletto in una Lista Civica 5 Stelle, Le scrivo in merito al discorso di Capodanno nel quale ha affrontato il tema del disagio del mondo giovanile. In quell'occasione mi sono tornate in mente tante nostre, inascoltate battaglie politiche, che vorrei rammentarLe, convinto che aiutino a comprendere perchè tanti giovani si sentono stranieri in patria. Ci troviamo di fronte ad una classe politica gerontocratica, chiusa in sè stessa, che si è fatta "monarchia partitica". Non voglio essere irriverente, ma Lei è nelle Istituzioni ininterrottamente dal 1953. Se non si pongono limiti temporali ai mandati di partito nelle Istituzioni o negli enti e partecipate di vario grado, violando la Costituzione che vede nei partiti uno strumento di organizzazione elettorale, e non di occupazione dello Stato, si favorirà il perpetuarsi di una situazione degenerata dove la politica diventa professione, e chi fa politica difende il suo benpagato lavoro. Mio nonno, quando votò per la Repubblica, non pensava di regalare il Paese ai moderni "nobili di partito", a spese dei cittadini. Chi ha combattuto per la Libertà sessantacinque anni fa, non lo fece per i condannati in Parlamento. Devo rammentarLe che in Senato giace, da più di tre anni, una proposta di legge d'iniziativa popolare "Parlamento Pulito", firmata da 350.000 cittadini in soli due giorni, che chiede tre cose : ineleggibilità in Parlamento di condannati per reati penali in via definitiva; limite di due mandati nelle Istituzioni; scelta diretta dei propri candidati in Parlamento, come avviene per i Comuni, le Regioni, il Parlamento Europeo. Negli ultimi 15 anni si è andati, sempre di più, verso il tradimento della volontà popolare. I referendum previsti dai nostri padri costituenti sono stati traditi. Nel 1993 i cittadini votarono a larga maggioranza per abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Nel 1999 i partiti, con un trucco semantico, diedero vita ad una nuova legge che fissa lauti "rimborsi elettorali" per le elezioni regionali, politiche, europee. Negli ultimi anni è stato distribuito un miliardo di euro ai partiti che poteva essere investito nell'istruzione pubblica. Posso testimoniare, dato che il MoVimento 5 Stelle rinuncia ai "rimborsi elettorali" per rispetto della volontà dei cittadini in primis, che si può far politica senza quei soldi ... Nel 1993 i cittadini decisero con un referendum di cambiare la legge elettorale con le preferenze uninominali. Nel 2006, i partiti hanno cambiato la legge elettorale, infischiandosene dei cittadini, abolendo la preferenza uninominale dando vita a liste bloccate dove le segreterie dei partiti decidono chi mandare in Parlamento. Gentile Presidente, in attesa di riscontri, Le porgo distinti saluti. Matteo Olivieri, Consigliere Comunale, Lista Civica Reggio 5 Stelle
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